Tragedie
- Autore: Euripide
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Straniera
Euripide ( V- IV secolo a.C.) è un autore dell’età classica greca, il periodo in cui fiorì la civiltà occidentale e il Mediterraneo in modo particolare.
I Greci hanno inventato tutto: il teatro, la filosofia, il romanzo, la storia. Ma non solo. Attraverso la tragedia hanno messo in scena i più grandi sentimenti umani ammantandoli di religiosità. E molti furono i tragediografi di quella grande stagione che fu l’età classica, tra cui Eschilo, Sofocle ed Euripide, la triade più importante.
Il più recente fu Euripide che, persa la solennità di Eschilo e la conflittualità di Sofocle, si diede a capire la psicologia femminile. Le sue tragedie hanno come protagoniste le donne: appassionate, dolci, feroci, mai banali.
"Alcesti", la moglie innamorata, la cui vita viene offerta al posto di quella del marito superando la paura e il dolore. Le fa da contrappunto "Medea", la donna barbara, la donna che ama un greco, ma che non può dimenticare le sue origini di fronte al tradimento di Giasone, reagisce e uccide i propri figli. Un gesto orribile, ma coerente con il personaggio.
Un altro personaggio è Fedra nella tragedia "Ippolito" e anche se il protagonista è il giovinetto, nella scena predomina la matrigna Fedra, distrutta dall’amore colpevole verso il figliastro.
I tratti di queste eroine sono legati a passioni assolute, ad amori troppo difficili da vivere o troppo forti, ma non solo.
Anche altri personaggi femminili hanno un peso: Ifigenia, Elena (sì, proprio lei, la reietta), Andromaca, simboleggiano la grandezza dell’ordine femminile rispetto al patriarcato. Un ordine che se non viene rispettato diventa folle come nelle "Baccanti".
Un grande autore veramente che si deve studiare con diletto. Lettura obbligatoria anche per chi non ha fatto studi classici.
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