Tutta la luce del mondo di Aldo Nove

Voltare una pagina e ritrovarsi nel Medioevo: questo succede iniziando la lettura del nuovo romanzo di Aldo Nove, “Tutta la luce del mondo” (Bompiani, 2014). Il Medioevo raccontato è però diverso da quello che viene di solito studiato e raccontato e analizzato. Quello di Aldo Nove, scrittore e poeta e ispiratore, è un Medioevo stupendo, pieno di stupore per ciò che c’è stato, c’è e ci sarà. Via le tenebre e il buio, quindi, e spazio alla luce, a tutta la luce del mondo, e nello specifico alla storia di Francesco di Bernardone, nato ad Assisi nel 1181 e ad Assisi morto nel 1226, ovvero all’uomo più grande che ha attraversato, vissuto e cambiato il Medioevo.

È la vita di San Francesco quella che Aldo Nove racconta in questo romanzo stupendo, pieno di stupore, attraverso la figura del nipote Piccardo, o meglio attraverso la crescita, la formazione, di un ragazzo che pur avendo uno zio tanto famoso non lo ha mai conosciuto. Nessuno ne parla in famiglia, se non come tabù, ma ovunque si raccontano storie sullo zio Francesco, sullo scandalo e sul disonore, sulle sue stranezze e sulla santità, sull’amore che invade chiunque gli si avvicini, sulla regola. Fratello Sole, Sorella Morte. Fratelli Topi, Sorella Povertà. È strano, Francesco, è un matto, un giullare, ma anche un santo al cui corpo fragile viene fatto il dono della Passione di Cristo. Un corpicino minuto e scheletrico, martoriato dalle privazioni e dalle gioie dell’ascesi, capace di grandi energie e di grandi manifestazioni d’amore, come quello per tutte le creature e per la nobile Chiara. A Piccardo, però, le chiacchiere non bastano: lui vuole sapere, vuole risposte, vuole conoscere zio Francesco e, sfidando a sua volta il padre, si mette in cammino verso la Verna, verso l’inospitale grotta dimora di Francesco d’Assisi.

Aldo Nove non scrive un romanzo di formazione, nemmeno un’agiografia, ma, come al solito, fa molto di più. Ci porta nel Medioevo, nelle piazze di Assisi, in una grotta fredda e ce ne fa uscire al momento giusto. I miei più sinceri complimenti, Aldo. Pace e bene.

“Il mondo vuole di più e per quello si dispera, e si avvoltola nel fango delle menzogne, se ne fa una veste e ci si identifica come un re di escrementi, accumulando escrementi, scambiando escrementi con altri escrementi, tutto lasciando che soggiaccia agli escrementi. Al luccichio delle loro forme.”