Tutto da capo
- Autore: Cathleen Schine
- Anno di pubblicazione: 2010
Famosa per il suo romanzo d’esordio , “La lettera d’amore” (1996), la scrittrice newyorkese Kathleen Schine ha scritto numerosi altri romanzi, il penultimo dei quali , “I newyorkesi” mi era apparso piuttosto deludente e francamente non troppo interessante.
In questa ultima prova, invece, la Schine sembra aver ritrovato la profondità delle analisi psicologiche, l’ampiezza dello sguardo sulla società che descrive, la capacità di costruire veri e significativi caratteri nei personaggi che propone.
Siamo a Manhattan, in uno splendido appartamento affacciato su Central Park: due anziani e collaudati coniugi, Betty e Joseph Weissmann, ebrei ultasettantacinquenni sposati da cinquanta anni ma ancora perfettamente efficienti, vivono una crisi coniugale senza ritorno. Joseph, ricco imprenditore, si è innamorato perdutamente della giovane Felicity, arrampicatrice e sua vice in ufficio, decisa a sottrarre lui e i suoi numerosi beni all’attonita Betty. Lei ha due figlie quasi cinquantenni, Annie e Miranda, per le quali Joseph, chiamato affettuosamente Josie dalle figliastre, è stato un padre affettuoso e generoso. Le tre donne si trovano improvvisamente insieme. Betty, costretta a lasciare il ricco appartamento e le sue comodità, accetta di trasferirsi con le figlie in un cottage a Westport, nel Connecticut, luogo di vacanze della upper class americana dove un cugino facoltoso e intrigante, Lou, mette a disposizione delle parenti in disgrazia la sua piccola proprietà.
In questo scenario si svolge gran parte della storia: non solo la vita di Betty subisce un radicale mutamento, ma anche le due figlie devono fronteggiare una rivoluzione completa del loro modo di vedere il mondo e di vivere nelle mutate circostanze, non soltanto economiche. Compaiono molti personaggi nel romanzo della Schine, attori, scrittori di fama, vecchi fuori di testa, giovani in cerca di collocazione a qualunque costo; si rimescolano le carte della vita di tutti i protagonisti, in un caleidoscopio di incontri, equivoci, sotterfugi, stratagemmi. Si è costretti a fare i conti con identità sessuale, salute, valori di riferimento, maternità, amore, rapporti familiari in una serie di rapidi avvenimenti che mettono a repentaglio l’incolumità mentale oltre che fisica dei principali attori della storia raccontata dalla Schine con acume psicologico e capacità di costruire situazioni e dialoghi estremamente efficaci. L’ambiente in cui si muovono i personaggi del romanzo, interni newyorkesi, biblioteche, ville sul mare, il deserto della California, ci raccontano un’America opulenta ma sempre sull’orlo del baratro: le sicurezze vacillano, i rapporti si rompono, le ricchezze svaporano in un attimo, le carriere si disfano, la solitudine, la malattia, la vecchiaia e la morte sono in agguato e non ci sono sconti neppure per la classe più privilegiata del pianeta. Un romanzo forte, coinvolgente, attualissimo, di grande portata metaforica. Bellissima la copertina del volume, che riproduce un dipinto di Edward Hopper, capace di descrivere l’atmosfera del libro in modo magistrale.
TUTTO DA CAPO
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