Io sono l’altra di Cathleen Schine

Mondadori nella Collana “Scrittori italiani e stranieri” edita Io sono l’altra (2020, titolo originale The Grammarians, traduzione di Stefano Bortolussi) nuovo romanzo dell’autrice statunitense Cathleen Schine, nata a Westport, nel Connecticut nel 1953, laureata in Storia medievale all’Università di Chicago.

Essere gemelle omozigote, quindi identiche, talmente uguali, stessi capelli rosso fiamma, che è difficile distinguere una dall’altra, ma possedere due personalità distinte e precise. Essere gemelle e parlare fin dalla più tenera età con una lingua segreta e incomprensibile agli adulti, che è il simbolo di un rapporto simbiotico e della loro identità. È il caso di Daphne e Laurel Wolfe, sorelle gemelle racchiuse insieme nel grembo nei nove mesi della gestazione della loro madre Sally. Laurel è più vecchia di diciassette minuti ed è la maggiore. Quindi Laurel ha vissuto quasi venti minuti senza Daphne. Forse è anche per questo che Laurel ha fatto tutto per prima. Nel bene e nel male. È stata la prima a entrare nell’acqua gelida in spiaggia, la prima a varcare la soglia dell’asilo nido e poi della scuola materna. Ogni anno Laurel è stata la prima a entrare in qualsiasi aula scolastica. La prima ad andare a letto e la prima ad alzarsi al mattino.

Laurel e Daphne. Due versioni dello stesso nome, quello di una dea minore della mitologia greca, che si divertono a parlare un linguaggio segreto, come del resto accade a molte coppie di gemelli. Il loro non è un linguaggio infantile, a cinque anni Laurel e Daphne parlano correttamente benissimo, addirittura già leggono. E poi all’improvviso le gemelle si mettono a ciarlare in modo incomprensibile. Allora Arthur, il padre, una sera porta a casa “un enorme volume”, un dizionario, che viene sistemato nel tinello di casa Wolfe sopra un leggio. Il dizionario aperto, le due parti rigonfie di pagine come onde oceaniche, assomiglia a un altare. È strano che un volume così grande che contiene e spiega ogni singola parola della lingua inglese sia stampato a caratteri così piccoli che sembra fatto per essere letto da un topino. Un dizionario che diventa subito un oggetto di culto per le gemelle che hanno una vera e propria ossessione per le parole.

Cathleen Schine, nota al grande pubblico per il bestseller La lettera d’amore (Adelphi 1996), uno dei critici più apprezzati della New York Review of Books, in queste raffinate pagine esplora l’universo dei gemelli che è un mistero che attira i curiosi di tutto il mondo e che spesso è stato affrontato al cinema e in letteratura. Ma le gemelle Wolfe possiedono una peculiarità, quell’amore per il linguaggio che se da un lato le esclude dal mondo, dall’altro in età adulta sarà fondamentale per la rispettiva realizzazione professionale. Una magnifica ossessione che rischierà di dividere due gemelle splendidamente tratteggiate dalla mano felice ed elegante di un’autrice che non delude mai i suoi affezionati lettori.