Una gioia mai provata. San Francesco e l’invenzione del presepe
- Autore: Enzo Fortunato
- Genere: Religioni
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: San Paolo
Una gioia mai provata. San Francesco e l’invenzione del presepe (Edizioni San Paolo 2022, Prefazione di Mons Domenico Pompili) è il nuovo libro scritto in occasione degli 800 anni dall’invenzione del presepe di Greccio da Padre Enzo Fortunato, frate minore conventuale, giornalista, ex direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi, che ha collaborato con L’Osservatore Romano, scrive per Avvenire, Corriere della Sera, Huffington Post e Il Sole24Ore ed è volto di Rai1 con la rubrica Tg1 Dialogo e voce di Rai Radio1 con In viaggio con Francesco.
A ottocento anni dall’intuizione di san Francesco, penso che il momento, i gesti e il calore del presepe, che si ripetono nelle nostre case, siano qualcosa di simile a una continua reinvenzione della storia della salvezza. Il presepe nelle nostre famiglie e nelle nostre scuole è uno dei momenti più educativi e, permettetemi di dirlo, più ‘solenni’.
Padre Enzo ritiene che il presepe non sia solo un’educazione alla fede, ma anche alla costruzione di una bella personalità che cresce interagendo e lasciandosi toccare dalla tenerezza della Natività: ogni personaggio è un tipo umano, un carattere, un’emozione, un sentimento.
Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia. Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura.
Sono le parole scritte dal Santo Padre contenute in Admirabile signum, Lettera apostolica sul significato e il valore del presepe firmato nel dicembre 2019 a Greccio, dove tutto nacque e tutto splendette della luce semplice della Betlemme reatina, nella notte del Natale 1223.
L’intenzione del Santo era proprio di riprodurre ciò che Papa Francesco ha chiamato un “Vangelo vivo”, e cioè una “buona novella” capace di far rivivere l’attualità e la sconcertante novità del Dio che diventa uomo.
I significati del presepe, dal latino praesepium, sono inesauribili e “in questo libretto proverò a ricordarne alcuni”.
Un volume prezioso adatto a credenti e non credenti e a lettori di qualsiasi fede religiosa, perché le intense parole giungono fino al cuore restituendo la pace dell’anima.
Nella Prefazione Monsignor Pompili scrive che:
Il segno del presepe, incisivo e visibile a tutti proprio come la coda cangiante della cometa, solca cieli ed epoche, attraversa le generazioni e segna le arti. Influenza non solo i ricordi familiari legati soprattutto alla nostra infanzia, ma anche la storia dell’arte di ogni epoca e la cultura musicale di ciascun continente.
Continua il vescovo affermando che è una certezza, quella del presepe, rimasta intatta nei secoli, che ci lascia intuire qualcosa di grande: l’incarnazione del Figlio di Dio. Infatti, conclude Mons Pompili:
L’immagine di un Dio che si fa uomo nell’estrema povertà era la sola – oggi come ieri – in grado di arrivare al cuore di tutti.
Infine, “riscoprire la bellezza della scena semplice di Greccio, così come imparare ad aprirsi al prossimo con gratuità e senza preconcetti, ci aiuterà a fissare nella mente e nell’animo il senso puro della nostra esistenza”.
Il titolo fa riferimento alla frase “Una gioia nuova, mai provata prima” scritta da Tommaso da Celano.
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