Una notte a Castelguelfo di Liala

La protagonista di Una notte a Castelguelfo (Sonzogno, 2004) è una fanciulla di nome Coralla Kroon, figlia di attori che ha scontato un’infanzia difficile. Una notte, ci racconta Liala, la sua vita cambia per sempre.

Coralla è una ragazza poco più che adolescente, una ragazza come tante altre. Non sembra spiccare in mezzo a quella folla che chiamiamo “gente”.
Eppure la vita l’ha presa di mira e non le ha risparmiato delusioni e amarezze.
Anzi.
La sua adolescenza non scorre felice. Anzi, si potrebbe dire che è tormentata.
Perché? Semplice: è figlia di attori.
Attenzione: non sto parlando di pellicole equivoche, dove il becero sesso la fa da padrone.
Parlo dei cosiddetti attori di “rivista”, persone che al giorno d’oggi considereremmo artisti.
Ma non all’epoca, soprattutto non nella Milano degli anni Settanta.
Lo so, questa cosa fa sorridere, ora.
Eppure all’epoca in cui si svolgono i fatti questa era un’onta che ti segnava per sempre. Segnava chi praticava la professione e anche i loro cari.
Ecco perché le compagne di collegio di Coralla la ignorano, per evitare che quella “colpa” salti il fosso e si accomodi anche nelle loro giornate.
Poi, un giorno, Coralla conosce Lauro Luis, un ufficiale di Marina.
Finalmente il destino ha deciso di donarle un briciolo di felicità?

O lo stesso Lauro cadrà nella trappola dell’allontanamento, per non compromettersi troppo?
Sulla scena, come se non bastasse, fa capolino una terza persona: un attore hollywoodiano. Che porterà la nostra fragile protagonista a Castelguelfo, luogo in cui la storia finirà.
Nel bene o nel male, chi può dirlo?

Liala ci parla dell’amore e di quel triangolo che troppo spesso irrompe e sconvolge gli equilibri delle nostre vite.
Equilibri sempre precari, situazioni che sembrano create ad arte per dare e togliere gioia in un lampo, senza nemmeno darci il tempo di sorridere.
Una storia dolce e, a tratti, dolorosa, una vicenda che ci entrerà dentro grazie a personaggi che sentiremo come amici e che ci parleranno senza indorare la pillola, prendendoci per mano e guidandoci verso un epilogo che, inevitabilmente, non potrà accontentare tutti.
È la vita, purtroppo.

Una storia in puro stile Liala, pagine dedicate a chi crede che l’amore debba essere il protagonista assoluto delle nostre giornate.
Con i suoi pregi e i suoi difetti.
Sapete una cosa? Non mi sento di dar loro torto.