Verso la Certosa di Carlo Emilio Gadda

Adelphi 2013 - Accanto alla pubblicazione di scritti inediti e novità, il mercato editoriale propone a volte piccoli e rari gioielli dimenticati. Uno di questi è sicuramente Verso la Certosa di Carlo Emilio Gadda, libro che quando uscì per la prima volta, nel lontano 1961, venne diffuso in sole millecinquecento copie. La fase gestazione era durata circa tre anni (un dato che dovrebbe dar da pensare ai giovani autori attuali, convinti di poter sfornare un’opera meritevole di lettura ogni sei mesi). La gestazione era stata molto travagliata anche perché nata dall’unione parziale di due progetti, Gli Anni e Meraviglie d’Italia, nei quali erano confluiti a loro volta scritti pubblicati su vari giornali e riviste, opportunamente rielaborati per ricondurli “a sistema”. Venne pubblicato da Riccardo Ricciardi e inserito in una collana che avrebbe annoverato negli anni nomi come: Palazzeschi, Praz, Montale, Bacchelli…

Trait d’union di questa raccolta di prose è, come è facile immaginare, l’Italia, che viene percorsa in un itinerario che parte dai monti dove nascono le acque che alimentano i grandi fiumi come il Po, passa per Como, Milano, l’Aquila, Teramo… per approdare in Versilia; quindi risalire nuovamente a Milano.
La Borsa e la Fiera di Milano, le mondine delle risaie, l’opera di un chirurgo… Gadda spazia liberamente, con la sua scrittura colorita e ricca di declinazioni, dal racconto di viaggio al momento gastronomico, dalla cronaca dell’evento mondano alla divagazione letteraria od artistica.

Leggendo Verso la Certosa, non si può che rimpiangere il tempo in cui ogni scrittore aveva la “sua” scrittura. Tutto il contrario di oggi, epoca in cui i giornali esaltano l’omologazione linguistica cercando di convincerci che è virtù prima ancora che necessità.
Una bella iniziativa dell’editore Adelphi che ricorda a tutti, semmai ce ne fosse bisogno, che Gadda non è solo l’autore di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana.