Vita breve di Katherine Mansfield
- Autore: Pietro Citati
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
Katherine Mansfield non è una stella della letteratura del primo Novecento, ma un quasar: l’oggetto più luminoso dell’Universo visibile -almeno per quanto ne sappiamo noi terrestri-.
Pietro Citati, che ha già alle spalle la scrittura di biografie famose come quella del Manzoni e di Goethe, le riserva un ritratto che è destinato a diventare memoria sincretica, satellite imprescindibile del mondo-Mansfield.
Vita breve di Katherine Mansfield (Mondadori, 2001) è una biografia poetica, la cronaca sensibile di una donna esaltata dall’evento magnifico della vita e totalmente appassionata alla scrittura che la possiede, come un demone, più della sua malattia. Katherine muore infatti trentacinquenne per tubercolosi, come una serie sconfinata di geni e talenti di tutte le arti, in quella parte del secolo. Muore così anche il suo maestro d’elezione Cechov, mentore evidente quando scrive, o meglio quando scrive i suoi racconti: schegge di emozioni e asserzioni, di sogni e pensieri.
La Nuova Zelanda, terra d’origine abbandonata in giovane età, con la sanità luminosa dei suoi paesaggi, e della sua natura, persiste nell’occhio della mente. È nei propri ricordi, nel sangue che le fluisce nel corpo e nella testa, fino al cuore che pompa desiderio -continuo- di vivere ed ostracizzare il dolore. Raminga e vagabonda, per necessità e volontà: il viaggio non è un capriccio ma essenza costitutiva dell’essere. L’imperscrutabile e misteriosa Khaterine è come un gatto, una fata-farfalla, una ceramica: l’adunanza delle persone che le sono intorno, che la conoscono, fanno coro di voci miste unite in monodia. Tra i sostenitori di peso il nome di Virginia Woolf non può che offrirci garanzie. L’intellettuale modernista non si trattiene dalle critiche, ma ne intuisce allo stesso modo l’ingegno e la promessa. Le due diventano rivali educate all’esercizio dell’intelligenza: eleganti schermidori alla pedana.
Lo scrittore – Pietro Citati (Firenze 1930) inizia la carriera di critico letterario collaborando a riviste come “Il Punto” dov’è a fianco di Pier Paolo Pasolini, “L’Approdo” e “Paragone”. Saggista e critico, dà il meglio di sé col genere biografico. Vita breve di Katherine Mansfield esce per la prima volta nel 1982 presso Rizzoli. L’anno successivo pubblica Tolstoy grazie al quale vince il premio Strega. Nel 2006 licenzia per Mondadori La morte della farfalla. L’ultima opera viene presentata nella primavera 2010: De Vita Solitaria è un libro d’artista scritto a quattro mani con Claudio Parmiggiani, stampato presso Cristian Stein Edizioni in soli 65 esemplari firmati.
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