Tolstoj
- Autore: Pietro Citati
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Adelphi
Con Tolstoj, edito per la prima volta da Longanesi e riedito per Adelphi nel 1996, Pietro Citati si aggiudica il Premio Strega nel 1984. Una vittoria annunciata, come si evince spulciando gli articoli di allora.
Tolstoj non segue la partitura della biografia tradizionale che, su un impianto rigorosamente cronologico, ricostruisce la parabola del soggetto dalla nascita, dalla famiglia e dall’ambiente di origine. Affine alla monografia e alla critica letteraria, la sua scansione in cinque movimenti (La giovinezza, Guerra e pace, Anna Karenina, Che cos’è un romanzo, La vecchiaia) risponde a una triplice linea di indagine:
- scandagliare la personalità di Tolstoj,
- illustrare la genesi dei suoi capolavori,
- sottolineare la loro unicità rispetto ad altri giganti della letteratura (Dickens, Balzac, Flaubert, Dostoevskij, Proust).
È una lettura impegnativa, che esige la complicità di un pubblico che conosce, penetra e ama Guerra e pace e Anna Karenina o almeno uno dei due, a fronte della quantità e della precisione dei riferimenti testuali.
Pietro Citati scrive un saggio unico, corposo e affascinante, che merita di essere centellinato riscoprendo il piacere della lentezza. La scrittura si snoda raffinata in un periodare ampio, fluido, ricco di riflessioni e di argomentazioni. La penna di Citati indugia anche sui paesaggi vissuti e amati da Tolstoj con una minuzia che non conosce puntigliosità. Il risultato è una serie di affreschi da togliere il fiato.
Ciononostante, ritengo che le parti più strettamente biografiche riescano a incantare anche chi non ricorda o non conosce i suoi romanzi. Infatti “La giovinezza” mette a nudo con rara penetrazione psicologica la personalità contorta, tormentata, segnata dalla mania dell’autoperfezionismo, del ragazzo che diventerà ufficiale, marito, padre, pensatore, pedagogo, moralista, censore di se stesso e il più grande scrittore di tutti i tempi. La vecchiaia non si sofferma tanto sulla mitologia del tolstoismo in sé, che imprigionò il suo stesso fondatore, quanto sulle sue ricadute letterarie. Non viene tralasciata l’analisi delle malsane dinamiche familiari, dell’ossessione della morte e della ricerca martellante di una fede da trovare a tutti i costi e subito.
Nella copertina dell’edizione Adelphi campeggia una fotografia meno ascetica di quelle ufficiali. Mi sembra una scelta azzeccata. Infatti l’immagine fissa una fisicità che Tolstoj, vanitoso come tutti i narcisisti, patì fin dalla giovinezza per alcuni tratti ritenuti disarmonici e grossolani. Come testimonia il suo diario (nato come forma di autocontrollo), tentò inutilmente per tutta la vita di dissimulare, vincere, stemperare il vizio della vanità. E l’incipit di questo saggio lo presenta proprio mentre, da adolescente, si guarda allo specchio che non sopportava.
Eppure quest’uomo orgoglioso, capriccioso, nevrastenico, eccessivo ed egoriferito quando racconta ha il privilegio di scomparire come narratore per prendere forma in tutti i personaggi. Anche in un cane fremente per la caccia o in un cavallo lanciato al galoppo nel bosco.
Lui solo è in grado di diventare
“un occhio, fitto insieme nelle cose e alto nei cieli, che guarda le cose, le sceglie, le costruisce, le ordina, le rappresenta con un grado di vitalità accresciuto rispetto a quello che hanno nel mondo.”
Pertanto se leggere significa dare ospitalità a uno sconosciuto, apriamo le porte a Tolstoj di Pietro Citati.
Tolstoj
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Un libro perfetto per...
Alle persone che non si stancano mai di ammirare il miracolo della grande letteratura.
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sono perfettamente d’accordo: questo libro è una musica e incanterebbe anche chi non ha letto mezza parola di tolstoj. certo conoscerlo, penetrarlo e amarlo, come dice isabella fantin, è un passo avanti che facilita la comprensione di questa monografia.
porto con me una parola chiave scelta alla perfezione dalla recensionista: fisicità.
è vero, pietro citati ci restituisce un tolstoj uomo: un padre esigente e un intellettuale rigoroso, ambizioso e vulcanico. dev’essere stato difficile ottenere il suo amore.