Vorrei essere il pilota di uno zero di Carlo Lucarelli

Una raccolta di racconti, di storie brevi, drammatiche, che emozioneranno e che, forse, parleranno un po’ di noi. Di ciò che ci circonda, del nostro passato e del nostro futuro. Tutte storie contenute in un libro piccolo, se consideriamo soltanto le sue dimensioni. Il libro di Carlo Lucarelli, Vorrei essere il pilota di uno zero (Mobydick, 1994), è un libro immenso, se prendiamo invece come riferimento ciò che contiene e ciò che ci dirà. Dovremmo infatti sempre prendere in considerazione la qualità a discapito della quantità, soprattutto quando parliamo di libri e in particolare di libri come questo.

Queste sono pagine immacolate, sporcate con un inchiostro denso e sincero, con parole decise ed eleganti che si paleseranno di fronte a noi, senza veli. Un libro in puro stile Lucarelli che non lesinerà pugni in faccia e nello stomaco; tutti colpi che faranno male, un male cane, ma anche bene: quando il gonfiore sarà passato, avremo di fronte a noi un quadro nitido di ciò che è appena stato detto. Vorrei essere il pilota di uno zero è un libro che non chiede e non pretende nulla, se non d’esser letto, capito e magari un poco giudicato.

Dedicato a chi ama lo stile del mitico Lucarelli, inutile sottolinearlo. Per tutti gli altri: fossi in voi darei un possibilità a questo magnetico autore perché, magari, vi affezionerete.