Le avventure di Lino Panno
- Autore: Giuseppe Maurizio Piscopo
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
“Gli adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini siano sempre eternamente costretti a spiegar loro le cose” (“Il piccolo principe”, Antoine de Saint-Exupéry
Questa citazione, posta all’inizio de “Le avventure di Lino Panno”, rappresenta bene il contenuto del libro di Giuseppe Maurizio Piscopo che delizia il lettore con il suo personaggio: un suo alter ego, il maestro elementare che tutti avrebbero voluto avere.
Dopo “Sogni e passioni”, l’interessante raccolta di interviste ove prevaleva il tono giornalistico e la necessità di una ricerca introspettiva per approfondire personaggi di rilievo appartenenti a varie categorie, ora Giuseppe Maurizio Piscopo cambia registro.
In questo volume, il primo di una serie di cinque, che faranno sognare i bambini del nostro tempo, ci fa conoscere il personaggio di Lino Panno, un maestro con una semplicità quasi allarmante, capace di comunicare a chiunque, lancia dei messaggi indirizzati ai bambini che però interessano e colpiscono soprattutto gli adulti. La doppia veste tipografica della copertina del volume è emblematica in questo senso: in quella più giocosa, destinata ai bambini, prevale il figurato con allegri e scherzosi disegni.
Lino Panno è descritto nei trentadue racconti del libro, racconti che si potrebbero chiamare anche fiabe. In essi si rispecchia esattamente l’animo di Giuseppe Maurizio Piscopo, per come è realmente, nella vita di ogni giorno, nella sua espressività poliedrica ed eclettica di autore capace di spaziare tra generi e temi diversi, grazie anche alla sua grande passione per le tradizioni antiche della canzone siciliana.
Piscopo esprime concetti profondi senza la supponenza dell’insegnante ma con uno stile leggero, piano ed elegante. Ne risulta un libro gradevolissimo, arricchito anche dalle accattivanti illustrazioni di Marina Scarcella che accompagnano ed esplicitano il testo.
Questo ritratto di un maestro che fa felice i bambini dovrebbe essere usato nelle scuole per il suo carattere fortemente educativo unito allo spirito lieve che lo attraversa. Citando Federico Ferlita che ha curato la attenta prefazione:
“il mondo dei grandi è pieno di piccinerie mentre quello dei piccoli è zeppo di sogni grandi, di desideri enormi”.
I racconti contengono storie che incantano l’immaginario dei bambini con una magia che mostra cose nascoste, spesso ignorate, ora espresse con una scrittura che utilizza modi di dire e proverbi che costituiscono un distillato di filosofia di vita. Si apprende quanto di più bello dicono i bambini, capaci di pensare in grande, a colori, capaci di stimolare la voglia di leggere, di sognare e fantasticare, il gusto dell’avventura, sulla scia del “Marcovaldo” di Italo Calvino e di altri grandi scrittori dell’infanzia, un genere destinato invero a riscoprire il bambino che vi è in ciascuno adulto. Un’ingenuità, una semplicità caratterizzano un genere che vuole opporsi all’aggressività presente nel quotidiano.
È un filone letterario che parte dal “Pinocchio” di Collodi, nel periodo risorgimentale, e prosegue con “Cuore” di De Amicis e, in epoca più recente, con Gianni Rodari. Con “Cuore” si notano dei tratti comuni, non solo per alcuni episodi ma ancor più perché si parla di valori e disvalori della società odierna come quello della Democrazia in crisi dove la scuola deve costituire un fondamentale baluardo a sua difesa. Altri ancora sono i valori richiamati, come quello della formazione, come quando Giuseppe Maurizio Piscopo scrive:
“chi troverà un buon maestro troverà un vero tesoro e i frutti li raccoglierà in futuro”.
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