La bella addormentata in quel posto di Luciana Littizzetto

Tra i libri cosiddetti per Natale, salviamo almeno la prosa ironica e corrosiva della Luciana nazionale. Non vedendola in televisione, le sue battute mi sembrano tutte nuove, anche se non è così.
La trama principale dei piccoli capitoli gira intorno all’organo genitale maschile e femminile per questo, quindi, ci imbattiamo nella pubblicità come in una delle mille scuse che un cinquantenne pone di fronte alla moglie che lo trova sempre sveglio anche se poi lei, furba, gli mette sul comodino una medicina per la prostata e tutto si risolve.

Luciana Littizzetto poi è molto dispiaciuta per la scomparsa dei maschi alfa: anche un uomo fascinoso e ancora giovane come Antonio Banderas fa uno spot in cui parla alle galline per i suoi biscotti senza olio di palma (su questo benedetto olio l’autrice si sbizzarrisce).
Poi c’è la critica alla bruttura televisiva, piena di grandi fratelli VIP o come in Spagna dove c’è il reality Voglio essere una suora: cinque ragazze che dicono di aver sentito la chiamata divina e provano a fare una (pseudo)vita monastica per sei settimane, con l’apporto di suore vere in un convento di Madrid.Vince chi si attiene alle regole. Pura follia.
Luciana Littizzetto scrive anche di politica ma la trasforma in un Bagaglino senza qualità: politici preoccupati solo di non fare troppe gaffes e l’inglese di Renzi, assai colorito.

L’italiano colto dell’autrice risolve battute un filo più elaborate ed è per questo che salviamo sempre Luciana. Perché pure se inviperita e con battute che tanto nuove non sembrano, non sbaglia un congiuntivo, rifugge dagli anacoluti e dai refusi in generale. È stato proprio per questo che è riuscita a scrivere dei libri anche con Franca Valeri, Valeri immensa che si fida, appunto, del modo di scrivere di Littizzetto.
Se alcune battute non funzionano è perché manca la spalla, ovvero Fabio Fazio, che fa finta di scandalizzarsi e la rimprovera per le troppe parolacce etc.
Ora la note dolente: a chi regalare questo libro? Ai lettori forti mai, pena una brutta figura. A persone depresse, che hanno problemi in famiglia, peggio mi sento, la replica potrebbe essere che il dolore non ci ha rincretiniti.
Allora regalatevelo, ci sarà sempre un nipote che ve lo ruba o un amico o una zia troppo seriosa.