Il club dei venditori di sogni di Indro Pezzolla

Quasi una seconda parte di “Dreamland”, letteralmente la terra del sogno, il precedente romanzo di Indro Pezzolla uscito nel 2012, “Il club dei venditori di sogni” si apre con il malinconico protagonista, Emilio, uomo senza qualità alla Musil, ormai privo di ogni speranza tangibile eppure pronto a scommettere. Il fortuito incontro con una donna bella e misteriosa lo porta a incrociare il suo destino con i membri di un circolo originale, quello dei venditori di sogni. Il lettore scopre piano piano gli assurdi incroci dell’esistenza che hanno portato i vari membri a conoscersi e a far parte del gruppo che ha come regola quella di accettare il sogno ma solo a patto che il compratore cerchi di farlo avverare.

Il sogno di guarigione di Emilio è una scommessa impossibile ma spesso la malattia dell’anima è più grave di quella corporale ed Emilio, grazie ai suoi nuovi amici, impara a scuotersi dal suo torpore spirituale e ad accettare, così come accadde con sua moglie.
Tutti i venditori sono accomunati da una rinascita spirituale che non sempre è vittoria ma vuol dire pacificazione, accettazione di sé.

Malgrado l’incipit volutamente introspettivo, “Il club dei venditori di sogni” è in realtà un percorso, un viaggio verso l’interiorità e verso l’acquisizione di una gioia intima.
Avvincente e commovente, il nuovo libro di Indro Pezzolla si legge tutto d’un fiato per poi tornare indietro a soffermarsi sull’essenza di ogni pagina, sul senso e l’importanza del sogno. Sognare fa bene e, se lo si vuole davvero, anche i sogni impossibili possono avverarsi. Leggere il romanzo per credere.