Il demone della frivolezza di Giuseppe Scaraffia

Anello, Assenzio, Corna, Fellatio, Scarpe, Trasparenza… Una sorta di enigma?
No, parole scelte da Giuseppe Scaraffia per scuotere i nostri cuori e le nostre menti.
Queste e molte altre.
Parole scelte a caso, o forse è il caso che ha scelto queste parole, descritte, messe a nudo e a volte alla berlina dalla sapiente penna del professor Giuseppe Scaraffia.
“Il demone della frivolezza” è un libro piccolo di dimensioni ma immenso per i contenuti.

Parole che rimandano a vite, esperienze vissute, incontri e scontri di persone che hanno avuto tanto ma hanno anche perduto, inevitabilmente…

“Sono proprio gli oggetti la cruna dell’ago attraverso cui deve passare, se non preferisce chiudersi in uno sdegnato mutismo o in una futile retorica, il pensiero” (dalla quarta di copertina)

Cosa rappresenta, per voi, un letto? Un posto in cui dormire, sognare, fare l’amore…
E i capelli? Come li vedete? Motivo di vanto, scocciatura, ribellione…
Cosa ne pensavano Oscar Wilde, Antoine de Saint-Exupéry, D.H. Lawrence e tante altre Persone (la p maiuscola è d’obbligo) che hanno vissuto in epoche differenti dalla nostra, anche se per certi versi sembra di vivere lo stesso tempo?

“Il demone della frivolezza” (Sellerio, 2016, pp. 226, euro 14,00) racconta tante storie, o forse è la stessa con un repentino cambio di personaggi, con il medesimo soggetto (anzi, oggetto) che, attraverso i tempi e le mode, dona un significato alle pagine di una vita.
Un libro da sorseggiare come il miglior Armagnac d’annata, o da buttare giù come una Tequila, potente e destabilizzante.
In ogni caso un libro che scaverà dentro di noi, lentamente ma inesorabilmente, deliziandoci con parole che sembrano scritte apposta per noi.
O forse siamo noi che riusciamo a capirle perché sappiamo che contengono quel succo di verità che cercavamo da tanto tempo.