Siamo solo amici
- Autore: Luca Bianchini
- Genere: Sport
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2011
Un portiere d’hotel, un ex portiere di calcio. Apparentemente, Giacomo e Rafael hanno in comune solo un sinonimo. Non l’età: Giacomo è un uomo maturo, Rafael è molto più giovane. Non la nazionalità: Giacomo è italiano, Rafael brasiliano. Non il carattere: tanto Giacomo è introverso e riflessivo quanto Rafael è spontaneo e chiassoso. Apparentemente, questi due individui che si incontrano casualmente in una locanda di Venezia non potrebbero essere più diversi l’uno dall’altro. Invece, Giacomo e Rafael sono accomunati da un senso di precarietà, di smarrimento, del non sapere bene cosa fare della propria vita, del lasciarsi trascinare dagli eventi piuttosto che deciderli. E’ forse questo l’elemento che fa sì che tra di loro scatti qualcosa già dal primo incontro, il seme di un’amicizia forte, intensa, preziosa, malgrado sia nata per caso e da pochissimo tempo.
Nessun luogo come un hotel dà il senso della provvisorietà. La gente arriva, parte, torna, se ne va per sempre, lascia un sorriso o uno sguardo vuoto, indifferente: niente come un albergo rappresenta una grande metafora della vita. Nella locanda dell’Abadessa Giacomo lavora e vive, ospite di una delle stanze destinate ai clienti. Nella sua vita non c’è una famiglia e non c’è un amore, se non la testarda ossessione per Elena, una facoltosa cliente abituale in crisi con il marito. Rafael, che un infortunio ha allontanato dal calcio riservandogli la più modesta carriera di barista, arriva alla locanda inseguendo Regina, la capricciosa modella e attrice di telenovela che lo tiene inchiodato calibrando con estrema maestria sporadiche dimostrazioni d’amore e lunghi periodi di disinteresse. Tra Giacomo e Rafael nasce un legame irresistibile e a tratti equivoco, rafforzato, fra l’altro, anche da un segreto comune nel loro passato. Un’amicizia determinante, che spinge ciascuno dei due a uscire dal proprio guscio e a prendere una strada nuova. Osservatrici e comprimarie di questa vicenda sono la Signora Silvana, ultraottantenne sempre pronta a presentarsi alla locanda per un aperitivo a base di prosecco, e Frida, una prostituta trentenne che racconta alla propria famiglia di essere una “private banker”, oltre, naturalmente, ai “ragazzi”, i portieri più giovani. E mentre Regina, fra Milano e Venezia, entra ed esce dalla vita di Rafael, Elena, a Torino, si barcamena fra rimorsi e rimpianti, portando avanti la commedia della famiglia perfetta e di sani principi.
Dopo i personaggi forti e, a tratti, caustici di “Se domani farà bel tempo”, Luca Bianchini stupisce con questo romanzo che sembra scritto con la sottile nebbia veneziana, con un linguaggio misurato e privo di volgarità, ma non per questo meno reale e coinvolgente. Una storia semplice, storia di vite smarrite che si ritrovano incontrandosi fra di loro, di ricordi oscuri da affrontare, di legami stantii da spezzare e di nuovi da allacciare, nella quale anche il dramma più grande ha in sé un senso di ineluttabilità nel modo misurato, quasi distaccato, che i protagonisti hanno di affrontarlo. Come nella vita, alcuni riescono a imboccare la strada del riscatto, qualcun altro invece deve svegliarsi bruscamente dal sogno che ha iniziato a costruire, altri ancora dovranno prendere coscienza di ciò che hanno perso e accontentarsi del meno peggio. E intanto un altro anno passa, la reception registra arrivi e partenze, e un ragazzino insegue il suo sogno calcistico nel campetto vicino alla locanda.
Siamo solo amici
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