Audiolibro: “Io non ho paura” letto da Michele Riondino
- Autore: Niccolò Ammaniti
- Genere: Audiolibri
- Anno di pubblicazione: 2013
“Quell’anno il grano era alto. A fine primavera era piovuto tanto, e a metà giugno le piante erano più rigogliose che mai. Crescevano fitte, cariche di spighe, pronte per essere raccolte”.
La voce calda e intensa di Michele Riondino, un giovane e bravo attore del nostro cinema e teatro, introduce all’ascolto di una storia potente, una favola nera che è diventata un classico della letteratura italiana contemporanea.
“Ogni cosa era ricoperta di grano. Le colline, basse, si susseguivano come onde di un oceano dorato. Fino in fondo all’orizzonte grano, cielo, grilli, sole e caldo”.
Nel 2001 Niccolò Ammaniti dava alle stampe “Io non ho paura”, un libro che presto sarebbe diventato un long seller, nel quale protagonista è il Sud dello Stivale, un Sud assolato, feroce, rovente, desertico dove gli adulti assomigliano a degli orchi e i bambini li guardano dall’alto della loro innocenza. Ora il romanzo, dal quale nel 2003 Gabriele Salvatores trasse l’omonimo film vincitore di un David di Donatello 2004 per la fotografia, dal 16 ottobre 2013 sarà ascoltabile in versione audiolibro prodotto da Emons Edizioni.
Ad Acqua Traverse gli adulti non uscivano da casa prima delle sei di sera. Si tappavano dentro, con le persiane chiuse.
“Solo noi ci avventuravamo nella campagna rovente e abbandonata”.
In quella “maledetta estate” del 1978, “la più calda del secolo”, il piccolo Michele Amitrano di 9 anni amava scorrazzare in sella alla sua bicicletta “un ferro vecchio” con il sellino rattoppato.
“Tutti la chiamavano la Scassona. Salvatore diceva che era la bicicletta degli alpini. Ma a me piaceva, era quella di mio padre”.
Durante una perlustrazione nella campagna bruciante di calore Michele aveva scoperto vicino a una casa abbandonata un buco nel terreno dove qualcuno teneva nascosto in condizioni disumane un bambino.
“In fondo a quel buco c’era un bambino. Era steso su un fianco. Aveva la testa nascosta tra le gambe”.
Quando Michele aveva scoperto con orrore che la sua famiglia era coinvolta nel rapimento di Filippo Carducci figlio dell’industriale lombardo Giovanni Carducci, aveva preso una difficile decisione, che l’avrebbe fatto diventare grande d’un botto facendogli abbandonare i giochi e l’infanzia per sempre.
“Ce l’aveva messo lui il bambino nel buco. Ecco chi ce l’aveva messo”.
Michele Riondino, l’attore poliedrico tarantino che ha vestito i panni de Il giovane Montalbano in tv, nella lettura fa percepire distintamente la paura, lo stupore e la saggezza che traspare da Michele, il suo senso dell’onore.
Con “Io non ho paura”, che nell’arco di dodici anni ha raggiunto la cifra record di oltre un milione e 400mila copie vendute, Ammaniti ha saputo alternare con sottile bravura e straordinaria finezza commedia e cruenti colpi di scena, come sottofondo il mondo dei bambini, la loro forza intuitiva e dell’amicizia. Bellissimo il contrasto tra gli adulti che tramano nell’ombra dentro le abitazioni al riparo dal sole accecante quasi prigionieri di se stessi, al contrario di una banda di sei ragazzini in bicicletta che liberamente corrono attraverso i campi di grano.
“Dritti su per la collina. Niente curve. È vietato stare uno dietro l’altro. È vietato fermarsi. Chi arriva ultimo paga penitenza”.
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