Benvenuti nell’antropocene
- Autore: John Green
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2021
Lessi per la prima volta questo libro durante la pandemia, poi credo di averlo ripreso tra le mani per un altro paio di volte prima di decidermi a scrivere questa recensione.
Il motivo di tutto questo tergiversare è che John Green confeziona Benvenuti nell’antropocene. Velociraptor, internet e la cometa di Halley: guida a un pianeta uomo-centrico (Rizzoli, 2021, trad. Lia Celi) come fosse una raccolta di momenti e ricordi ed è un modo di scrivere così personale che fa sempre effetto.
John Green raccoglie momenti della propria vita e li descrive raccogliendoli in un unico libro di grande impatto dove la narrazione è infarcita di spassose istantanee che racchiudono un insegnamento e un ricordo privato.
Opinioni personali, ricordi, momenti felici e tempi spensierati vengono richiamati alla memoria in un momento di difficoltà come quello della pandemia confezionando così un’opera del tutto originale che è un po’ memoir e un po’ racconto. Il filo conduttore di tutti i racconti è l’antropocene, ovvero la nostra epoca dove l’uomo riesce a piegare i processi geologici andando a incidervi con le proprie azioni.
L’essere umano è qui presentato come protagonista indiscusso grazie alla presentazione dei suoi momenti più alti e di quelli più bassi mettendo così in luce i punti deboli dell’epoca, ma anche quelli speranzosi o le decisioni ipocrite. È uno scrigno dove tutto si unisce e descrive ciò che l’uomo ha creato e modificato del mondo rendendolo un’accozzaglia di contrasti e similitudini di grande impatto.
Se il John Green romanziere è un tripudio di emozioni, quello saggista è più leggero, aperto a sperimentazioni dove le regole del genere vengono piegate sul gusto e sul carattere dell’autore aprendo così la strada a una visione del tutto diversa di un autore tra i più amati.
La scelta stilistica di Green è il registro: abbandonando quello più serioso con cui generalmente i saggi vengono confezionati, l’autore propone i propri temi attraverso l’arma divertente e salace dell’ironia.
Ironico è lo sguardo con cui vengono investite le più disparate situazioni ma anche il modo più genuino con cui stabilisce un rapporto con il lettore proprio grazie alla decisione di scrivere quello che di fatto è un libro di recensioni, arma spesso utilizzata ai nostri giorni per descrivere qualunque cosa sia essa utile o semplice ornamento.
Insomma John Green è quel saggista che nessuno si aspetta possa catturare così tanto il proprio lettore proponendosi in una veste completamente nuova.
Il risultato è sorprendente al punto da arrivare al termine dell’ultima “recensione” e desiderare che l’autore si presenti più spesso in questa nuova veste di saggista regalandoci nuove puntate di questo grande podcast d’attualità che strappa un sorriso e al tempo stesso gioca sul filo sottile della critica e del plauso.
Benvenuti nell'Antropocene. Velociraptor, internet e la cometa di Halley: guida a un pianeta uomo-centrico
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