Caccia al bianco
- Autore: Zap & Ida
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giraldi Editore
- Anno di pubblicazione: 2022
Con Caccia al bianco (Giraldi editore, 2022), i famosi Zap & Ida, la coppia più longeva dell’arte umoristica, vincitori di premi internazionali e di note campagne pubblicitarie, tornano in libreria con un nuovo romanzo poliziesco. Zap & Ida lavorano insieme da trent’anni: autori ironici e colti, nati come disegnatori da qualche anno si sono dedicati alla scrittura di gialli. Caccia al bianco è il loro quinto poliziesco ambientato nella bella Bologna con le indagini del commissario Fabbri, tra passeggiate nelle vie della città, le osterie e la cucina bolognese.
Amareno Fabbri è un personaggio simpatico, onesto, impertinente e del tutto outsider. Figlio di Livio Fabbri, partigiano ed eroe della Resistenza, Amareno (nome che richiama la famosa azienda bolognese), da giovane studente era sceso da Monghidoro a Bologna per iscriversi all’Università. È legato a Marisa, vive nel suo appartamento in via Solferino, va matto per le tagliatelle al ragù fatte a mano che gli prepara e anche per l’ottimo caffè.
“La pentola bolle in attesa dell’oro giallo che la donna si accinge a versare mentre il ragù borbotta nel tegame... il primo impulso è di prenderla alle spalle e accompagnarla su vicino letto ma la ragion di stomaco prevale sulla ragione di cuore.”
Marisa è bella e intelligente, ama l’arte, gli va sempre incontro con un sorriso che farebbe dimenticare i pensieri e le preoccupazioni, ed è una prostituta. Da quando è iniziata la loro storia, riceve solo clienti particolari che si eccitano con le parole.
Il commissario è al comando di una squadra di uomini efficienti che credono in lui, che per la carenza di fondi si sono dovuti adattare alla mancanza di mezzi, alla situazione delle carceri e alle decisioni dei magistrati.
La lettura del romanzo poliziesco dei nostri autori rimanda alla situazione reale delle nostre città e la relazione fra mondo reale e mondo narrativo è qui intrecciata tra suspense e sorprese. Alcune note racchiuse nel libro non si possono non menzionare, come l’amore per una prostituta che richiama alla mente alcuni tra i detective più famosi nella letteratura poliziesca; l’auto del commissario, la Uno bianca di Amareno (i tragici fatti di cronaca) parcheggiata ostinatamente sempre in modo da indispettire i colleghi della Questura; Zap e Ida, suoi amici da tempo, con i quali il commissario e Marisa si ritroveranno a cena e Roberto Morgantini, ideatore delle cucine popolari, sempre accanto agli ultimi della terra e premiato dalla Presidenza della Repubblica. Rimandi che in queste pagine trovano uno svolgimento positivo e che sottolineano l’unicità della storia.
In autunno i giardini e i viali cittadini di Bologna si colorano di tante tonalità, allontanando il verde dell’estate e preparandoci alle ore di luce più corte. Con il fascino delle sue dodici porte che racchiudono tesori architettonici, i tanti canali un tempo navigabili che l’attraversano e il suo doppio a Pratello con le case ricostruite dopo il bombardamento dell’ultima guerra, Bologna contende a Torino il titolo di Città magica. In una mattina di fine ottobre nel raggiungere a piedi la Questura, dopo essersi fermato al Mokambo, tappa obbligata per commentare le partite con Gigi, il commissario Fabbri si troverà nel mezzo di un fuggi fuggi generale con il cadavere a terra di uno strano tipo con indosso una tunica bianca. La sirena dell’ambulanza è in arrivo, i passanti si avvicendano con la loro curiosità e un fotografo che dopo aver scattato immagini dell’uomo riverso a terra in una pozza di sangue, si dileguerà velocemente. Il corpo è di uno zingaro ucciso alle spalle da un proiettile sparato a bruciapelo. Sarà solo il primo degli omicidi che seguiranno in città, che colpiranno con la stessa modalità i passanti vestiti di bianco, gli zingari, fantasmi diurni che si aggirano tra la gente di passaggio e chiedono qualche spicciolo. Una notizia che correrà tra le vie centrali della città e in periferia con un rischio psicosi tra la popolazione dei nomadi, sinti di origini italiane da generazioni che pur mantenendo le loro usanze lavorano nelle aziende locali e nei lunapark e il popolo rom dall’etnia differente, immigrati rumeni, fuorusciti dai paese balcanici nel periodo delle guerre. Molti bolognesi, i nuovi razzisti, li descrivono tutti allo stesso modo, sono uguali senza differenze tra loro, li considerano solo rifiuti umani, marmaglia. In particolare gli appartenenti alle ronde notturne antizingari, chiamate RAZ, che ritengono i nomadi responsabili di rapine, furti e scippi. E quanto stupore per il nostro commissario scoprire nel corso delle indagini che a capo e coordinatore delle RAZ vi è il suo collega, l’ex commissario Vitali! Il numero degli zingari uccisi sembra far pensare ad una caccia al bianco, ma perché ? Nei bar e tra la gente non si parla d’altro, di assassini che si divertono ad ammazzare i passanti.
Il terrore serpeggia.
Una brutta storia per una città antifascista quale è Bologna, con un’anima democratica e sempre aperta all’altro, al diverso. Come dovrà muoversi il commissario Fabbri e chi si nasconderà dietro gli agguati?
Caccia al bianco è un giallo accattivante, che tra delitti e ricerca delle cause, tra indizi e aspetti culturali, diviene strumento di critica sociale e politica.
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