Caos calmo
- Autore: Sandro Veronesi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Bompiani
Libro Vincitore del Premio Strega 2006 -
Con il libro tra le mani ed osservandone il titolo ci si domanda come possa mai essere calmo il caos. Eppure leggendo "Caos calmo" di Sandro Veronesi man mano si arriva a comprenderlo.
In uno strano pomeriggio di fine estate, durante il quale Pietro ha rischiato di perdere la vita per salvare una sconosciuta dall’annegamento, la sua compagna Lara muore, lasciandolo solo a quarant’anni con una figlia di dieci. È cosa certa che la reazione di ogni persona rispetto alla morte è del tutto soggettiva, ma l’atteggiamento di Pietro, che sembra essere una non reazione, rappresenta una risposta estremamente singolare, quasi inverosimile. Accompagnando la figlia al suo primo giorno di scuola, decide di non recarsi al lavoro e di restare lì ad attenderla per tutto il tempo. Un tempo lungo, quasi sospeso, ogni giorno.
Ed ogni giorno qualcuno lo raggiunge in quella dimensione alternativa al caos quotidiano, trovando in quella calma apparente l’ascolto di cui sembra aver bisogno. Il capo ufficio, suo fratello, la cognata, amici, conoscenti e perfetti sconosciuti troveranno in Pietro lo specchio che permette loro di aprire un varco nell’anima, facendo uscire quella materia pulsante che troppo spesso viene dimenticata, nell’ordinato caos quotidiano di corse ad orari che trasfigura l’uomo contemporaneo, svelandone tutto il suo (inutile) affanno.
Nell’elaborazione quasi inconsapevole del proprio dolore, Pietro riuscirà ad entrare in sintonia con i malesseri più o meno tragici di tutti quei personaggi, entrando in un ascolto empatico che rivela, attraverso la percezione altrui, l’assoluta necessità di comprendere la contorta natura umana. Una percezione sensibile che sembra non aver mai avuto in passato, forse perché ancora chiuso nella sua sorda individualità, e che infine lascerà il posto ad una percezione istintiva, nuda e cruda, nell’accettazione universale delle proprie debolezze.
All’interno dell’auto parcheggiata fuori la scuola della figlia, le bellissime canzoni dei Radiohead sembrano suggerire a Pietro gli spunti per le sue profonde introspezioni. Sarà perché, nel momento in cui un evento imprevisto e tragico riesce ad operare nell’uomo il prodigio dell’apertura verso l’esterno, le parole - che siano i versi di una canzone o di una poesia - sono gli input che per primi riescono a varcare quell’accesso fortuito, raggiungendo insospettabili profondità.
Caos calmo
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