Cattedrale
- Autore: Raymond Carver
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2010
“Cattedrale” è una raccolta di racconti, nonché un racconto esso stesso, dello scrittore americano Raymond Carver. Considerato uno dei più grandi scrittori di short stories contemporanei, Carver ha indubbiamente influenzato numerosi scrittori dei nostri tempi.
I dodici racconti che compongono l’opera sono storie a sé stanti ma sembrano tutte legate da un filo comune che identificherei nell’ineluttabilità delle cose. I suoi protagonisti sono delle persone comuni, umili e che generalmente non hanno successo nella vita. Personaggi che vivono un’esistenza non sempre esemplare e spesso marginale. Personaggi che affrontano la situazione col dubbio e le debolezze che li contraddistinguono. Personaggi che non hanno la forza necessaria alle volte di cambiare le cose. Personaggi insomma che sono molto vicini alla gente di ogni giorno.
Carver racconta tutto questo in modo semplice e lineare, con una franchezza che gli viene naturale e che rispecchia benissimo il naturale e normale svolgersi della vita. Si tratta infatti di storie che riguardano rapporti di coppia, problemi come l’alcolismo, situazioni a cui dover far fronte improvvisamente. Pochi personaggi, poche scene (spesso un’unica scena), pochi eccessi, come è nella maggioranza dei casi. Un realismo e un minimalismo che in alcuni racconti sono molto evidenti e che lasciano il lettore con un senso quasi di “incompiutezza”. Carver infatti non propone soluzioni, ma si limita a raccontare. I racconti non hanno il consueto finale, ma in genere ogni storia termina così come inizia, con i dubbi che la caratterizzano, con scelte non prese.
Mi piace riportare un estratto da un racconto che sembra mettere in chiaro i personaggi che non entrano a far parte delle storie di questi racconti, quelli per cui tutto è “a posto”, quelli che in un immaginario comune di quel periodo storico rappresentavano la classica famiglia/società americana:
A quell’ora la gente avrebbe dovuto prepararsi ad andare a letto. Ormai le cucine delle case sui colli dietro la stazione erano tutte rassettate e pulite, le lavastoviglie avevano finito il loro ciclo da un pezzo, tutte le cose erano al loro posto.
Il racconto “Cattedrale” forse si discosta un po’ dalle storie precedenti. Qui alla fine del racconto la paura iniziale di un irrazionale disagio verso le persone cieche viene superato con un tipo di comunicazione diverso che permette di vedere le cose in una luce differente. Quasi una tentativo di "chiudere il cerchio".
Cattedrale
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