Cinque sorelle di Cinzia Giorgio

“La saga della famiglia Fendi” è il sottotitolo di Cinque sorelle (Newton Compton 2021) della scrittrice Cinzia Giorgio, già autrice del romanzo I migliori anni (Newton Compton 2020).

Roma, 9 marzo 1933. Pelletteria Fendi.

“Buongiorno, signore”.

Una voce femminile dal tono deciso aveva salutato l’ingresso nella pelletteria dell’attraente signora Maddalena Splendori, labbra piene e capelli corvini, accompagnata dalla figlia di diciassette anni Clelia. L’affascinante Maddalena aveva intenzione di acquistare per lei una stola di pelliccia e per sua figlia dei guanti di pelle e una borsa da passeggio. L’acuta cliente aveva capito dal modo di fare autorevole ma non brusco della negoziante che lei fosse la proprietaria.

“Adele Fendi, molto lieta”, si era presentata la donna palesemente in dolce attesa. Infatti, il suo secondogenito sarebbe arrivato di lì a qualche giorno. Le due donne sembrarono studiarsi per qualche istante come se l’una avesse riconosciuto nell’altra la propria indole e carattere. Nel negozio di Adele, aperto da poco, dopo la boutique di via del Plebiscito, si respirava un clima di sobria eleganza: tutto era al posto giusto, ordinato per colore e per tessuto. Adele, alta e con folta chioma scura e riccia, si muoveva tra gli scaffali con disinvoltura, conosceva ogni singolo capo, ne era padrona in tutti i sensi. Maddalena più la osservava, più le piaceva. La simpatia doveva essere reciproca, perché la titolare del negozio più volte le aveva rivolto sguardi di sincera ammirazione per i suoi gusti raffinati. Maddalena, aveva avuto una relazione con un artista inglese dal quale aveva avuto Clelia. I rotocalchi erano impazziti quando la storia era venuta alla luce, subito dopo l’elezione del marito Federico Belladonna alla Camera dei deputati.

“Si era gridato allo scandalo”.

Però anche Adele Casagrande Fendi aveva una storia che aveva fatto discutere parenti, amici e conoscenti essendosi messa a lavorare giovanissima per coltivare la sua passione per la pelletteria e per essere indipendente. In seguito Adele, con il marito Edoardo, di sette anni più giovane di lei, aveva aperto un laboratorio di pelletteria e poi un negozio di moda, realizzando il suo sogno di imprenditrice.
La profonda e intensa amicizia tra due donne fuori dagli schemi sullo sfondo della nascita della maison Fendi, marchio italiano del lusso e dell’eleganza, che ha contribuito a far conoscere la moda italiana nel mondo.

“Questo romanzo narra le vicende di due donne molto diverse, che per esigenze di finzione ho fatto incontrare e legare l’una all’altra da un sentimento di profonda amicizia. Si tratta di un’opera scaturita dalla mia fantasia e liberamente ispirata alle vicende di Maddalena Splendori, una modella d’artista nota alle cronache romane, e Adele Casagrande Fendi, capostipite di una delle famiglie più importanti e influenti della moda italiana, nonché pioniera dell’imprenditoria femminile insieme alle sue cinque figlie, Paola, Anna, Carla, Franca e Alda”.

Scrive l’autrice nelle pagine finale del romanzo, i cui diritti cinematografici sono già stati opzionati per il cinema prima dell’uscita del libro. A ragione Giorgio sostiene che:

“La storia della famiglia Fendi è una storia italiana, emblema della dedizione al lavoro e del coraggio di osare”.