Destroy di Isabella Santacroce

Destroy.
Come? Beh, ci sono tanti modi, e può accadere in tutte le ventiquattro ore del giorno; pardon, le trentuno (e forse più) ore…
Un viaggio, un trasloco di anima e cuore, oltre che di corpo. Corpi caldi e sudati, che chiedono cuore e sesso, o sesso caloroso mascherato da baci bollenti; vizio, perversione e qualche grido d’aiuto che non viene mai ascoltato.
Sarete soli con i protagonisti di questa storia che vi racconteranno cose, si apriranno, mettendosi a nudo davanti a voi. Dovrete soltanto sedervi e ascoltarli. Se ce la fate…

Isabella Santacroce destabilizza i nostri nervi con poche, semplici parole gettate in un ordine sparso all’interno di frasi sconcertanti, le parole saranno semplici per lei, che distilla emozioni sconfortanti e colorate con una semplicità e una velocità disarmanti.
“Destroy” (Feltrinelli, 2009) è un libro breve, come la rincorsa del grilletto di una pistola carica che non manca mai il bersaglio.
Se conoscete l’arte di Isabella, sapete esattamente cosa aspettarvi. O forse no, e anche questa volta Isabella riuscirà a colpire un vostro nervo scoperto, frantumando la corazza che credevate vi avrebbe protetti.
Se non la conoscete questo è un ottimo modo per fare amicizia, un’amicizia particolare che vi dilanierà dentro sorprendendovi.
E magari vi donerà un sorriso…