La Divina di Isabella Santacroce

“Mi sentivo alla fine di tutto. E adesso mi chiamano la Divina.”
(dalla quarta di copertina)

Sola e unica. Chi è la Divina, protagonista del romanzo di Isabella Santacroce (Desdemona Undicesima Edizioni, 2019)? Una domanda semplice, una risposta complicata. Forse perché non esiste una sola risposta ma ne esistono molte. Infinite.
È un po’ come guardare un oggetto sotto il sole: da un’angolazione potrà apparire in un modo, ma se l’osserviamo da un’altra prospettiva, ecco che tutto muta.

La Divina è Isabella e Isabella è la Divina, una stella lucente colma di emozioni che sogna tante cose. O forse soltanto una.
Un amore tormentato, una vita piatta e piena di scossoni al tempo stesso, una ricerca spasmodica che sembra giungere alla fine, prima di ricominciare, differente ma sempre uguale.
La Divina è tutto questo e molto di più, è la ricerca di qualcosa che ci tormenterà con gioia, è un viaggio che sarà differente per ognuno noi.

Isabella Santacroce ci porta nei meandri della sua mente e del suo cuore. Meandri sconfinati, cupi e luminosi, scenario (sur)reale per ciò che leggeremo e per ciò che vedremo, a modo nostro.

Uno stile inconfondibile, una penna che non indorerà mai la pillola. Anzi, il sapore dolce e speziato dell’inchiostro di Isabella ci penetrerà ed entrerà in circolo nella nostra mente, facendoci provare una sinestesia folle e lussuriosa.

Un libro dedicato agli amanti di questa scrittrice, ovviamente. Un libro dedicato a chi vuole leggere qualcosa che lo colpirà con una forza d’urto senza eguali. Forse farà un po’ male, all’inizio, ma poi il dolore lascerà il posto ad altre sensazioni. Quali? A voi il piacere di scoprirlo…