Supernova di Isabella Santacroce

Adolescenza.
Parola già difficile da scrivere, con quel trabocchetto (ci va anche la i?). Un periodo che può durare un istante o anni, magari tanti. Forse troppi. Adolescenza… parola femminile come l’amore, che è, in realtà, maschile ma che profuma sempre di donna.

Bisogna fare le scelte giuste, nella vita. Ok, ma quali sono? Studiare? Laurearsi? Trovare un lavoro che assegni in busta paga cifre con molti zeri? Poi? Ah già, la famiglia: un buon marito (che magari ti cornifica a ripetizione, ma agli altri parrà sempre un angelo), un paio di marmocchi e presenziare qualche festa di beneficenza.
Eh, l’amore. Sì, perché l’amore dev’essere magico, sensuale, dolce, rigorosamente etero. Scherziamo? Mica vorrete fare gli invertiti. Eh, le regole di quella società che tanti amano ma che altrettanti cambierebbero.

Isabella Santacroce ci offre, con “Supernova” (Mondadori, 2015, pp. 98, euro 15,30), una lama affilata per porre fine alle nostre sofferenze. E noi? La rifiuteremo, perché solo lei saprà incidere la nostra carne e il nostro cuore con la sua arte. Noi saremo spettatori attivi e passivi al tempo stesso, dilaniati nell’anima da parole artificiali e sin troppo vere.
Che Isabella Santacroce sia un’artista è risaputo, ma questo libro avrà un potere misterioso che vi sconvolgerà da dentro.
Vorrei dirvi l’effetto che vi farà, ma sarà differente per ognuno di noi. E l’effetto sorpresa è quanto di più affascinante e crudele si possa innescare nell’animo umano.
Isabella lo sa, e lo fa sempre. E noi, sempre, la ringraziamo.