Luminal di Isabella Santacroce

Un percorso cupo e affascinante. Luminal di Isabella Santacroce (Feltrinelli, 2008) è il capitolo conclusivo della “trilogia dello spavento” dell’autrice, iniziata con Fluo e proseguita con Destroy.

A volte penso sia stata la luna a partorirmi tra spasmi di cosce pallide sapientemente allargate tra le stelle proprio in alto.

Queste pagine narreranno della storia di Demon e Davi.
Chi sono?
Due diciottenni amiche per la morte (no, non è un errore di battitura) che hanno come limite solo il cielo. O forse neppure quello.
Come dire che l’unica regola per loro è che non ci sono regole.
Vizi estremi, sesso che farebbe impallidire (inorridire?) una pornostar, gironi danteschi nei quali loro bazzicano. Ci vivono. Anzi, ci comandano.
L’Europa è il loro scenario, i locali, i palcoscenici che vedranno mettere in scena le loro perversioni più intime e nascoste.
Perlomeno noi che leggiamo le chiameremo così. Per loro è semplicemente la vita.
Una vita da leggere e respirare a pieni poloni, nonostante la soglia di tossicità particolarmente elevata.
Un boccone dolceamaro, un liquore forte e speziato che brucerà fin dentro lo stomaco. E anche dopo.
Un libro con un titolo, Luminal, che richiama la luce ma che in realtà attraverserà così tante zone d’ombra da rischiare di farci perdere per sempre.
Un’odissea interminabile che delizierà e farà inorridire i palati e le menti più fini, un girotondo mostruoso che finirà nell’unico modo possibile.
O che, forse, non finirà mai.
Che magari è l’epilogo peggiore.

Isabella Santacroce scrive una storia breve ma intensa, concisa e dolorosa.
Una storia in puro stile Santacroce.
E, se conoscete la sua penna, sapete cosa aspettarvi. Anche se, in realtà, Isabella riesce a stupire. Sempre.
Chi non ha mai letto nulla di questa geniale autrice farebbe bene a preparare i propri sensi a ricevere qualcosa di unico, potente e cupo, frizzante e colorato.
Un caleidoscopio in preda alla più folle sinestesia che esploderà nelle nostre giornate, mutandole.
Come diverranno?
Proprio qui sarà il bello perché sarà un risultato differente per ognuno di noi.
E questo accadrà dopo ogni lettura.
Un piccolo grande gioiello da leggere e rileggere per provare emozioni sincere e forti. Molto forti.
Isabella Santacroce è così: prendere o lasciare.
E io preferisco prendere.