Diario 1938
- Autore: Elsa Morante
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2022
Dei diari della Morante non è rimasto molto. Una parte venne proprio fatta sparire dall’autrice stessa e dalla sua famiglia. Ma Morante era discontinua nella redazione dei suoi diari, non li usava per scrivere di sé, dei libri letti, delle cose che le capitavano, dei litigi col marito Alberto Moravia. Cesare Garboli scrisse che nella forma diaristica sono registrati gli alti e i bassi con Moravia. In realtà sembrano pagine scritte come l’autrice fosse in trance. La funzione di questa scrittura sembra essere quella di trascrivere sogni.
Le pagine hanno come titolo Diario 1938 (Einaudi editore, 2022, curatela di Alba Andreini), ma è un titolo “redazionale”, preso quando il testo è stato pubblicato per la prima volta, nel 1989, dalla Andreini appunto, mentre il titolo originale è Lettere ad Antonio ( che era sempre lei, Morante, celata in un nome maschile, cosa che era solita fare spesso).
Ventisette pagine di un quaderno a quadretti, quelli che usano gli alunni, con la trascrizione di sogni e poi piccoli “spilli” o cattiverie nei confronti di A., che sta per Alberto. Elsa Morante si presentava come una ragazza povera, che sperava che un racconto venisse comprato da Oggi.
Divenne l’amante di Alberto Moravia, ma il più delle volte non lo sopportava; era cupo, imbronciato, collerico perché annoiato. Si facevano vedere insieme nel mondo intellettuale, ma lei beveva troppo e diceva cose sgradevoli. Moravia veniva definito un “tirchio” da Elsa Morante, ma lui le pagava le cene, perché lei non sapeva cucinare, anzi si rifiutava. E poi Moravia le chiedeva come aveva fatto coi pochi soldi che aveva a disposizione, a vivere da sola fino al 1937?
La Morante non fu mai esplicita sull’argomento e, francamente, basta con le verità nascoste. Chi scrive si è fatto trascinare dagli scritti di Cesare Garboli che aveva materiale in più che gli serviva per un libro sulla Morante, di cui divenne amico.
E con Diario 1938 finisce col “tutto andò bene” perché nel 1941 Moravia e Morante si sposarono. In realtà sono registrati perlopiù sogni angoscianti in questo diario.
E qui diamo la parola all’autrice, ché i sogni erano suoi:
"Nel sogno di stanotte, avevo sete. In mano avevo un gran recipiente, di quelli alti e fondi che adoperano i lattai e lo empivo. In un momento si empiva di un’acqua biancastra, mista a latte. Che gioia berla! Mi sveglio con la bocca bruciata dalla sete, certo per tutto quel cognac che ho bevuto ieri sera".
E poi si chiede se ci sono dei sensi particolari nei sogni che le avevano tolto la sete. Il sogno del 20 gennaio 1938, poi, non lo scrive più perché si diletta a sbeffeggiare Alberto Moravia e il suo snobismo e lei che si sente costretta a bere più del solito.
Ma il sogno c’è e riguarda la madre della Morante, di cui tuttora non si sa molto. La scrittrice è molto lucida nei suoi confronti e da un sogno si accorgeva delle sue bassezze e delle sue viltà. Su una cosa diventava furiosa ed era mettere il becco sul suo affetto per Moravia. Affinché diventasse una signora borghese con tanto di domestica.
Fa anche sogni erotici. Una bella bionda sul treno col sesso scoperto. Il treno va di gran carriera, ma la ragazza non c’era più, lasciando come scia una grande umiliazione. È un peccato non poter riportare tutti i sogni della Morante che sarebbe stata contenta se il dottor Freud avesse potuto analizzarli.
A un certo punto, per amore di verità, non trascrisse i sogni perché erano frammentati, non li ricordava compiutamente, come del resto capita a ognuno di voi. Ma i sogni che suscitano più curiosità sono quelli con protagonista la madre e i fratelli (in realtà “fratellastri”, anche se portano tutti lo stesso cognome). Il suo vero padre fu Francesco Lo Monaco, un impiegato alle poste di origine siciliana. Nondimeno il signor Morante le diede il nome di famiglia.
Un libro sottile che farà la gioia dei tanti fan della scrittrice, che non diminuiscono e sono perlopiù lettrici, ma troviamo anche parecchi lettori.
Diario 1938
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