I love shopping a Las Vegas
- Autore: Sophie Kinsella
- Genere: Chick-lit
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2016
“Come sarebbe, non fa più shopping?”
Dopo aver combattuto contro il crollo delle banche, la crisi economica, i mutui subprime, i derivati, gli swap, Rebecca Brandon detta Becky affronta una nuova e più sfidante competizione nell’ex colonia inglese.
Sophie Kinsella trasferisce Becky, la bellissima fanatica dello shopping senza discontinuità, prima a Los Angeles in I love shopping a Hollywood e in seguito in “I love shopping a Las Vegas” (Mondadori, 2016).
È la stessa avventura divisa in due parti: nella prima combatteva contro la settaria brutalità del politicamente corretto della sfolgorante Hollywood; in “I love shopping in Las Vegas”, Becky e tutta l’allegra compagnia, sono alla ricerca del padre fuggito per sistemare un avvenimento della gioventù, lasciato in sospeso. La storia però non riguarda la capitale del gioco d’azzardo, è invece a un on the road caustico e problematico.
Ma qualcosa di terribile è successo in questo episodio, un trauma forte, con conseguenze deleterie per la nostra Becky: gli è passata la brama dello shopping. Ha una nausea quando si avvicina agli scaffali dei negozi, e la nausea si trasforma in disgusto, fastidio, ripugnanza. L’allegra Becky assaliva, spogliando le scansie dei negozi pieni di oggetti inutili, ma soprattutto svuotando le carte di credito.
A Los Angeles la nostra amica è stata costretta ad affrontare le stelle del cinema, le mode vacue di un mondo di lustrini. Ha dovuto fronteggiare le manie costosissime della new age, del centro di counseling, bravissimi a insegnarti a liberarti della mania dello shopping, solo per farti spendere gli stessi soldi nei loro centri. Ora si sente male, soffre per la mancanza di desiderio all’acquisto perché si sente in colpa per gli errori compiuti in California. A Las Vegas applica i principi imparati. L’episodio è il più spiritoso, scritto con una velocità di battute incredibili. È un battibecco fra tutte donne, è il mondo di Sophie Kinsella, la ricchezza d’ironia.
Becky è nel lussuosissimo Venetian Hotel di Las Vegas, un pacchiano albergo in finto stile italiano. Tutto è carissimo. Quando entra nel negozio di souvenir, ricolmo di stupidi ricordini della città, Becky riempie il carrello ma di fronte alla cassiera ha un rimpianto condiviso dalla stessa commessa del negozio:
“Comprare solo ciò di cui ho bisogno?”
Tutte le donne all’interno cominciano a rimettere a posto gli oggetti. Becky si rende conto degli esiti nefasti del suo nuovo pensiero:
“È come se un attacco contagioso di non-consumismo avesse colpito tutte quante.”
A riportare tutto nella giusta dimensione americana, ci pensa la manager del negozio, ricordando gli effetti catastrofici del nuovo pensiero di Becky:
“Ha visto cosa è successo in Giappone? Vuole che succeda anche qui?”
Nel finale addirittura è cacciata del negozio, come Adamo ed Eva dal paradiso:
“Signora, le piace concludere i suoi acquisti più rapidamente possibile e lasciare il negozio?”
Sophie Kinsella è una scrittrice dotata d’ironia, stile, simpatia. È puramente inglese e il duello con gli Stati Uniti è di amore/odio, combattuto con sottile sarcasmo e umorismo. Il merito della Kinsella – oltre capacità linguistiche – sta nell’essere sempre sulla notizia e con il tempo giusto. Se il divertimento è la dote principale, possiamo anche leggere una storia dei nostri tempi.
La protagonista Becky è spassosa e intelligente, la creatura migliore della Kinsella.
È così intelligente da trionfare nella sfida con le roulette. L’ossessione del gioco d’azzardo è la malattia di Las Vegas perciò è educativo il capitolo sul gioco, perché insegna, spiega come resistere alla fissazione del gioco:
“Quello che non si deve mai fare è buttare i soldi buoni dietro a quelli andati. Se perdi, perdi. Non cercare mai di rifarti giocando.”
Becky impara bene e velocemente. Sta vincendo, ha in mente il limite cui fermarsi. Lo raggiunge e nonostante tutti nel casinò la spingono a rimanere se ne va con i soldi vinti. La saggia ragazza ha capito, il gioco d’azzardo è una mania in cui si perde eternamente. Segue nel libro le disavventure sentimentali di tutte le coppie, le quali si finiranno con l’immancabile happy end.
Il libro sulla città del Nevada ha meno slancio delle avventure a Los Angeles. L’autrice si perde nell’attivare un piano inesistente per la storia psicologica dei protagonisti, però rimane la freschezza, la gioia, l’allegria.
Ma la vera questione è una altra, il dubbio atroce è capire se Becky potrà guarire. Potrà di nuovo, felicemente svuotare i negozi e le carte di credito?
I love shopping a Las Vegas
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