Il delitto della vedova Ruzzolo di Alessandra Carnevali

Il delitto della vedova Ruzzolo, appena uscito per Newton Compton, è il settimo romanzo della serie che Alessandra Carnevali ha dedicato alla commissaria di polizia Adalgisa Calligaris, che abita in un piccolo paese umbro, dove tutti si conoscono.

L’uccisione feroce della anziana Ercolina Ruzzolo, che viveva sola, vedova, con due figli poco assidui, uno in Australia, l’altro sposato con una ricca e odiosa imprenditrice locale, mette sottosopra la piccola comunità. Ma i delitti non si fermano, perché dopo Ercolina faranno la sua stessa fine altre due vecchie donne, colpite nella loro casa, senza che nulla sia stato rubato. Il mistero che coinvolge questi strani delitti mette sotto pressione il commissariato: Adalgisa e il suo vice Matteo Corvo si mettono sulle tracce dell’autore di un simile scempio sul corpo di donne vecchie e indifese.

Il figlio di Ercolina, il primo sospettato, viene dichiarato innocente, anche se il suo alibi sembrava zoppicante. Entrano in gioco una serie di altri personaggi, creati dalla fantasia scoppiettante dell’autrice: un giovane sacerdote bello come un attore, don Samuele, che sostituisce il vecchio parroco infortunato; con lui in canonica vivono madre e figlia, tatuate e molto smart, difficile da credere che il loro ruolo sia servire in parrocchia. Poi c’è la blogger Tamara, amica di Adalgisa, che con la sua scoppiettante personalità e un colorito dialetto sta al centro dei gossip del paese. Un vecchio e viscido venditore di oggetti sacri, tale Ezechiele Patriarca, si scoprirà stare al centro di un giro di oggetti trafugati da tombe etrusche nel territorio circostante; infine il nipote della prima vittima, la vedova Ruzzolo, Robert, dai capelli rossi e studente nella vicina università di Perugia, forse ne è il solo erede.

Insomma molti sospetti, molti moventi a mettere Adalgisa Calligaris a dura prova: malgrado i manicaretti cucinati dal marito Gualtiero, ex magistrato e chef improvvisato, la poliziotta non si ferma mai e con lei la sua squadra. Il mistero verrà risolto nelle ultimissime pagine del romanzo, agile, divertente, ironico, pieno di spunti che ci raccontano una società di provincia ma vicinissima ai modelli più trendy e più attuali. Il sacerdote che in gioventù faceva il “Fiorello” in un centro estivo, la blogger di paese, la trans fuggita dalle chiacchiere velenose del piccolo centro e dal disprezzo di sua madre, la religiosità legata a oggetti miseri, come i rosari di plastica con la croce fosforescente, così le anziane lo trovano sul comodino senza accendere la luce, sono tanti dettagli di cui Alessandra Carnevali riempie le pagine del suo romanzo, da leggere sotto l’ombrellone con avidità e divertimento assicurato.