Il delitto di Agora
- Autore: Antonio Pennacchi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2018
“Il delitto di Agora” (Mondadori 2018) originariamente pubblicato con il titolo “Una nuvola rossa” (Donzelli 1998) torna in libreria corretto, ripreso e riscritto con nuovi sviluppi, tutto nato dalla fervida mente dell’autore Antonio Pennacchi, nato a Latina nel 1950, vincitore del Premio Strega 2010 con “Canale Mussolini”.
Agora è “un paesaccio che sta sulla montagna”, narra lo scrivente, ma per la verità, sulla guida dell’Ente provinciale del turismo è scritto “Ridente paesino dei monti Lepini”. Il “paesaccio” è a un passo da Roma, nelle notti serene se ne vedono persino le luci, a poco più di quaranta chilometri a nord. La leggenda racconta che il dio Saturno, dopo essere stato scacciato da Giove, sia venuto a rifugiarsi sui monti Lepini, dove nascosto tra le forre inventò l’agricoltura, “divenendo per tutti i latini il dio dei campi seminati e dei tesori racchiusi nella terra”.
All’inizio di questa storia Pennacchi, operaio fino a cinquant’anni, famoso per non avere peli sulla lingua, confessa:
Io questo libro non lo volevo fare. Non avevo nessunissima intenzione di impicciarmi in questa storia.
Ma chi ha la passione per la scrittura nel sangue, chi sa mettere nero su bianco gli avvenimenti più reali e cruenti con maestria, perizia e grande ironia non può sottrarsi alla propria vocazione. E allora narrare diventa imperativo. Una notte di un freddo fine febbraio del 1996, all’interno di un’abitazione di Agora vengono trovati uccisi due fidanzati. Emanuele Ferrero, di 23 anni, accoltellato ben 60 volte mentre si trova in bagno. Emanuela Proietti, di 17 anni, colpita da 124 coltellate in camera. In tutto ben 184 coltellate hanno tolto la vita a due giovani che si amavano e senza un motivo apparente. Il macabro rinvenimento dei cadaveri è spettato al padre e al fratellino della ragazza, con Giacinto, un amico delle vittime. Da questo momento in poi inizia la ricerca della Verità, quella con la maiuscola ed è in queste pagine che si rivela ancora una volta la superba bravura dell’operaio/scrittore che compone un caleidoscopio di voci e di fatti, di accadimenti, di bugie e discordanze. E il lettore, senza accorgersene arriva di un fiato fino all’ultima pagina.
Dopo la saga della famiglia Peruzzi ambientata a Littoria, l’antico nome fascista di Latina, protagonista di “Canale Mussolini” (Mondadori) e di “Canale Mussolini parte seconda” (Mondadori 2015), Pennacchi, ha ripreso in mano un suo vecchio scritto per la cui stesura si era ispirato a fatti realmente accaduti rielaborandoli con il suo stile e con la sua invidiabile inventiva. Il risultato è un romanzo giallo originale contenente un sorprendente finale.
Nello specifico, il sanitario certificò che entrambi i corpi delle vittime presentavano evidenti segni di rigor mortis iniziali.
Il delitto di Agora
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