Il morso della vipera
- Autore: Alice Basso
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2020
Alice Basso, dopo aver inventato, con successo, il personaggio di Vani Sarca, torna in libreria con una nuova creatura: la dattilografa Anita Bo, protagonista del libro intitolato Il morso della vipera (Garzanti, 2020). È una donna molto avvenente, che vive a Torino in un periodo molto significativo: siamo, infatti, in pieno regime mussoliniano, con le sue regole e le sue imposizioni. Ma Anita è molto rivoluzionaria nel suo essere. Riesce, infatti, a imporsi sul suo fidanzato, Corrado Leone, con il quale stringe un particolare accordo: lei lavorerà come dattilografa per sei mesi prima di sposarsi. Per i tempi è qualcosa di inaudito, a cui la sua stessa famiglia fa opposizione in maniera eclatante. Inizia così a lavorare per la rivista “Saturnalia”, che si occupa di tradurre in italiano i grandi gialli americani. Altro appunto scandalistico, perché i gialli in sé sono avversi al regime fascista, ma con una proposta diversa in questo caso:
“Il Duce ha deciso che se non può proibire i gialli agli italiani allora cavalcherà l’onda. Ha fatto sorvegliare il panorama editoriale e ha individuato gli scrittori adatti ai suoi scopi. […] Il Duce ci chiede di fare è diventare degli autori di gialli approvati dal regime, che convoglino i valori e i modelli dell’ideale fascista. In cambio lo stato aiuterà economicamente la diffusione di queste opere. […] Senza contare che naturalmente noi scrittori di regime verremo celebrati e riveriti quali fiori all’occhiello dell’establishment culturale italiano.”
Anita, lavorando, si imbatte in un caso dubbioso: quello della morte di una giovane ragazza per un presunto morso di vipera... Coinvolto direttamente un giovane gerarca fascista torinese, successivamente scagionato. È avvenuto proprio così? Qual è la verità? Anita vuole dare giustizia alla vittima, ci riuscirà? A quali problemi andrà incontro?
Un bel giallo, scritto con la verve e l’ironia che hanno caratterizzato da sempre lo stile narrativo dell’autrice, che in questo romanzo si fa anche assai preciso da un punto di vista storico. La narrazione, infatti, riecheggia pesantemente della lettura del periodo storico in cui i personaggi vivono e compiono azioni. Si configura un’era storica descritta in tutte le sue limitazioni e le sue ferree regole, soprattutto nell’atteggiamento proibitivo del fascismo nei confronti della letteratura:
“Censura significa impedire ai lettori di vedere con i propri occhi, di farsi un’opinione con la propria testa. E quando mai un padre fa del bene ai suoi figli se impedisce loro di imparare a pensare?”
Ambientato a Torino nel 1935, dove:
“I quartieri sono così: c’è del bello anche in quelli brutti e c’è del brutto anche in quelli belli: ci sono le palazzine liberty a San Donato in mezzo alle ciminiere, e ci sono analoghe piccole sacche di incuria nel centro sciccoso ed juvarriano”.
Il romanzo sprofonda nella letteratura di genere: dai libri proibiti, quali Il tallone di ferro a Caterina va alla guerra a Ragazze in uniforme, a Chandler, ad Hammett, la panoramica è completa e sapiente nel suo intimo.
Il morso della vipera è un libro giallo sui generis, che più che altro è un testo che dibatte, con sapienza narrativa profonda, vari temi importanti, quali le condizioni della donna nell’epoca fascista, le imposizioni e la successiva privazione della libertà, soprattutto giornalistica. In definitiva una bella lettura, vivamente consigliata.
Il morso della vipera
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Un libro perfetto per...
Chi ama le storie gialle, ma anche per chi ama la storia del fascismo, le sue condizioni, le sue ferree regole e le imposizioni, la condizione della donna in quell’epoca.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il morso della vipera
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