Io sono Alfa
- Autore: Patrick Fogli
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Frassinelli
- Anno di pubblicazione: 2015
Voi siete Charlie, io sono Alfa... cominciate a tremare.
La storia di Alfa arriva da lontano. Quando Patrick Fogli l’ha immaginata, non c’era stato ancora l’attentato alla scuola di Brindisi, che ha ucciso Melissa Bassi, l’acronimo ISIS non aveva un significato e su Charlie Hebdo non erano state pubblicate vignette su Maometto. Eppure, tra gli appunti dell’ingegnere elettronico bolognese e scrittore, stava già nascendo “Io sono Alfa”, edito da Frassinelli nella primavera 2015 (268 pagine 16 euro). Una vicenda angosciante ma coinvolgente, che mette a dura prova l’emotività di chi legge. Un libro che cattura e non molla.
Alfa è una lettera greca. Alfa è l’inizio di tutto. Forse, la fine.
Novara, “Scuola Elementare Giovanni Pascoli”, insegna in nero su lamiera bianca, una facciata come tante, da edilizia littoria. Manca poco alle otto di mattina, chissà perchè devono fare tanto chiasso, tutti salutano, mamme, papà, maestre, bambini. L’esplosione si mangia ogni rumore.
Nel piazzale, un macello di adulti e piccoli bruciati, mutilati. Accorrono i soccorritori. Un altro scoppio a completare la strage.
La stampa informa che il bilancio provvisorio è di trentatrè morti e diversi feriti. Venti delle vittime sono alunne e alunni da sei a dieci anni. Non è roba da dilettanti, pensa Paolo, giornalista, 52 anni. Sanno quello che fanno, lo sanno perfettamente.
Bologna, questa volta all’uscita da scuola. Sempre cassonetti della spazzatura. Sempre telecomandi a distanza e la seconda bomba a completare il lavoro. Non esitano a colpire i bambini. Attirano i soccorsi e aggravano il massacro. L’orrore è infinito.
Alla terza esplosione, in un istituto superiore, nessuno interviene a soccorrere i feriti. Hanno tutti paura, passanti, negozianti, ambulanze. Ma la nuova esplosione questa volta non c’è. Li hanno presi per il culo quei bastardi fifoni, pensa uno studente ferito. Poi riflette che anche lui avrebbe fatto la stessa cosa.
Muori tu, non voglio morire per te. Chi sono i cattivi? E chi i buoni?
Un romanzo nerissimo, straordinario. Esprime gli effetti di una violenza fredda, senza indulgere in descrizioni macabre. Una storia di quelle riuscite, che si leggono con trasporto e si ricordano a lungo. Lo sguardo lucido di un uomo di oggi che si interroga su cosa sia diventata la società, in cosa rischia di trasformarsi e cosa non potrà più essere. Possiamo dimenticarci una comunità coesa di persone, con diritti e doveri condivisi, siamo un’accozzaglia disarticolata di analfabeti dei sentimenti, di egoisti, egocentrici, individuasti.
Non è finita. Attentati anche nelle chiese che ospitano i funerali delle vittime, a Novara e in San Petronio a Bologna. I confessionali esplodono nello stesso momento e schegge e statue volano sulla gente in preghiera. Strage su strage. Sgomento su sgomento. Quei confessionali erano stati tutti rigorosamente controllati, ripete la polizia, allo sfinimento.
Ora, sui muri, nei luoghi degli scoppi, compare una lettera greca, vergata a vernice: Alfa.
C’è allarme, tensione, paura dell’ignoto. Le autorità reagiscono sospendendo le libertà individuali dei cittadini, la gente si ritira in casa. Tutti sospettano di tutti. Per le strade girano soldati armati, su camionette mimetiche. Anche davanti alle scuole stazionano militari. I piccoli passano davanti ai fucili, come se fosse normale. Ci sono arresti, a centinaia. Gente dei centri sociali, ultras, anarchici, ex brigatisti, vecchi arnesi delle bombe di Stato. Ma vengono tutti rilasciati. Di Alfa nessuna traccia.
Le scuole riaprono. Un po’ dappertutto compare la scritta Alfa e le richiudono. Ma l’istruzione è un obbligo, devono funzionare necessariamente. Infatti accade: quattro vestiti e incappucciati di nero, con fucili di precisione, ognuno spara cinque volte, venti colpi in tutto. I primi quattro per i militari di guardia, gli altri per i bambini e i genitori. I morti sono sedici. Colpi sincronizzati, dal primo all’ultimo passano meno di venti secondi. Le scuole sono sei, le prime tre da cui hanno cominciato più altre tre. Regioni e città diverse, lontane tra loro.
Il rigore metodico degli stragisti rende la violenza esponenziale, ma non risponde alla domanda: perchè?
Lo Stato si richiude su se stesso. Cancellate tutte le libertà, resta solo quella di arresto. Si arriverà ad un chiarimento per il cronista Luca, per l’on. Gualtieri, per la dottoressa Francesca, che vivono questa storia?
È la storia di Alfa, l’inizio e la fine di tutto, nella società di domani. Forse domani l’altro.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Io sono Alfa
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