L’amore che ti meriti
- Autore: Daria Bignardi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2014
Pubblicato da Mondadori nel 2014, L’amore che ti meriti è il quarto romanzo di Daria Bignardi, dopo Non vi lascerò orfani, Un karma pesante e L’acustica perfetta, di grandissima bellezza. Una scrittura asciutta come si conviene a un involontario poliziesco, di costruzione di un puzzle. La città che riusciamo a conoscere anche noi è Ferrara, città malinconica, riservata, con i suoi palazzi famosi (il Palazzo dei Diamanti), le strade e le piazze nebbiose. Facciamo un passo indietro.
Antonia, figlia di Alma, scopre di avere uno zio che non ha mai visto, perché è scomparso a Ferrara quando lui e la madre erano poco più che adolescenti. Il motivo è l’eroina: Marco, detto Maio, si era bucato la prima volta per gioco e non era stato lui a volerlo per prima, ma Alma, curiosa, sicura che rimanesse un episodio unico. Antonia, incinta di una bambina, forse, legata sentimentalmente al commissario Leo Capasso, parte da Bologna e va a Ferrara, città che non conosceva ancora.
Alla stazione trova un collega del marito, un uomo bellissimo e gentile, che già aveva letto le carte della scomparsa di Maio. Antonia scopre giorno dopo giorno la bellezza della città estense, a cominciare dall’hotel dove soggiorna.
Antonia scrive gialli per una piccola casa editrice, ne ha già scritti tre, non è ancora sposata con Leo, vuole scoprire come sia morto suo zio Maio e tutto fa supporre a una dose letale con cui rimasero uccisi altri due ragazzi. Forse lo zio è stato portato via dalla corrente impetuosa del Po.
A Ferrara conosce Michela, la fidanzata di Maio dell’epoca, che divideva le giornate ai tempi con lui e con sua sorella Alma. Inseparabili, andavano al cinema, leggevano libri, parlavano di tutto, fino al momento della tragedia. Poi conosce Isabella, la figlia di Michele e Lia Cantoni, una novantenne ebrea all’inizio riservata e reticente con Antonia, fino invece al confidarle un segreto dolorosissimo che non sveleremo.
Non credo che a parte Bassani negli ultimi anni ci sia stato qualcuno che abbia descritto Ferrara come fa Daria Bignardi. Anche noi lettori ci innamoriamo del cibo, delle strade, delle case disabitate, dei ristoranti.
Nel frattempo Leo Capasso è molto distratto con Antonia perché a Bologna avvengono fatti delittuosi al Pilastro (Daria Bignardi nei ringraziamenti finali nomina Roberto Saviano, che forse le ha spiegato quel periodo bolognese con l’infiltrazioni di camorra e della ‛ndràngheta nella città), dove a rimanere vittima di uno spaventoso incidente è Alma, proprio lei, la professoressa d’Università, riservata, coltissima, che ha rapporti diretti solo con i suoi studenti, mentre con il marito Franco, padre di Antonia, conduce una vita filtrata da una segreteria telefonica, tanto sono schivi.
Antonia scopre tutto, anche la storia di Maio e di suo nonno, Giacomo.
Il finale non va rivelato, perché mette a posto tasselli che vanno letti.
Daria Bignardi, che è anche famosa come autrice e conduttrice televisiva, ha scritto il suo libro più bello. Non è facile scrivere di una città, Ferrara, e di una famiglia spezzata, senza perdere il baricentro. Ogni parola è essenziale, ogni personaggio tratteggiato benissimo, le storie vere del periodo si sposano benissimo con la parte romanzata del libro.
L'amore che ti meriti
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Cara Daria,
mi piaci da sempre come giornalista e non perdevo una sola puntata delle invasioni barbariche, ed ora ancor di più, dopo aver letto questo libro "L’amore che ti meriti", non so come esprimerti il mio ringraziamento per avermi dato, attraverso questa lettura, delle emozioni fortissime, ho addirittura pianto, ho colto la grande intensità di alcune piccole frasi (ad esempio la frase che dice Franco ad Antonia riguardo ad Alma: "Io la amo da sempre" spalanca il cuore), sguardi e situazioni che davvero mi sono apparse reali e staordinariamente capaci di trasferirsi ed animarsi nel mio piccolo vissuto.
Brava !
Io ho letto tutti i tuoi romanzi Daria, ma questo a mio parere e’ il piu’ bello di tutti. Ho usato l’aggettivo bello impropriamente, scusami, e’ meraviglioso. Non riesco a palesare le emozioni che mi hai trasmesso. Riesci sempre, ma con questo di piu’ ancora, a stupirmi. Scavi dentro l’anima delle persone e cosi riesci a far riflettere su se stessi anche i tuoi lettori. Grazie
Anna