L’eroe di Atene. La saga di Teseo
- Autore: Andrea Frediani
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2022
Ha sedici anni Teseo, nipote di Pitteo, il re di Trezene, piccolo regno nell’Argolide. È robusto e atletico, ha un fisico scultoreo, una gran massa di capelli scuri: le ragazzine della città dell’Ellade si fanno vanto d’essere state sedotte dal figlio di Etra e del dio del mare Poseidone. È convinto d’essere un semidio, il giovane protagonista del romanzo di Andrea Frediani L’eroe di Atene. La saga di Teseo (Newton Compton Editori, Roma, maggio 2022, 384 pagine).
È certo di non poter morire né farsi del male e affronta senza paura le sfide più audaci. Pochi altri giovani hanno il coraggio d’imitarlo, ma ne ricavano morte e ferite, come il coetaneo che si è schiantato sulle rocce sotto la scogliera mentre lui è riaffiorato dalle acque, confermandosi il più temerario, abile e atletico. Altri tre amici sono rimasti alcuni giorni tra la vita e la morte per avere rubato con lui un alveare.
Ma il mondo crolla addosso all’orgoglioso sedicenne e non trattiene le lacrime davanti al semidivino eroe Eracle, presente nella sala delle udienze quando Etra gli confessa di non averlo generato da un dio ma da un uomo, Egeo, il re di Atene. Pitteo conferma di avere spinto la figlia nelle braccia del sovrano di passaggio, per assicurare al nipote un regno più importante della modesta Trezene.
Gli dicono di averlo fatto per il suo futuro, ma Teseo obietta che al figlio di un dio la gente dà credito a prescindere, mentre un re deve conquistare il rispetto e mantenerlo. Eracle taglia corto la discussione, dicendosi sicuro che un giovane in gamba come lui riuscirà certamente a soddisfare la sua ambizione, che sembra grande.
Etra conduce il ragazzo davanti a un pesante masso, ai margini della foresta più vicina. Gli dice che Egeo non aveva ancora preso moglie e non sapeva se ne avrebbe avuti altri eredi, ma era certo che dal loro rapporto sarebbe nato un maschio. Aveva lasciato la sua spada e un sandalo sotto il masso più pesante nei dintorni, c’erano voluti tre uomini per spostarlo. Aveva aggiunto che se suo figlio fosse stato abbastanza forte e abile da scalzarlo da solo, una volta presentatosi ad Atene con quegli oggetti avrebbe potuto ambire alla successione.
Il ragazzo s’impegna a viva forza ma non smuove il macigno. Ricorre all’ingegno, lo trascina via dopo aver girato intorno al masso una corda assicurata alla sella del cavallo. Affiorano un vecchio sandalo e una spada arrugginita, dall’elsa raffinata. Ora ha quello che gli serve, per cominciare una nuova esistenza lontano da Trezene. Se tornerà, lo farà da re e da prode, visto che non può più farlo da semidio.
Frediani sostiene di aver voluto raccontare la vita di un eroe leggendario. La stessa mitologia greca è leggenda e laddove ci possano essere basi reali risultano troppo labili come fonti storiche. Nel caso di Teseo, queste si esauriscono a Plutarco, che lo associa a Romolo: uno fondatore di Atene, l’altro di Roma. Lo stesso storiografo delle Vite sembra incerto nella datazione, pur collocando il primo re ateniese in un periodo subito precedente la guerra di Troia, nel XIII secolo a.C. Sicché, ogni lettore è libero di dare la sua interpretazione delle vicende di un eroe mitologico, perché la mitopoietica non impone paletti vincolanti, al contrario delle fonti storiche. E se i grandi tragici greci hanno dato la loro versione degli eventi, modificandoli a piacimento, “anche il più modesto scrittore moderno” può scegliere dove condurre la storia e disporre gli elementi in modo coerente e funzionale a una trama il più possibile realistica. Quella dello scrittore romano
“alla fine, è semplicemente un’altra variante della storia di Teseo, che richiama quasi tutti i punti e i personaggi principali della sua leggenda, ma miscelandoli nel modo suggerito dall’immaginazione. Non è storia, non è fantasy, è un’avventura... che sarebbe anche potuta avvenire, oltre tre millenni fa”.
Avvicinandosi ad Atene, Teseo sa di dover fare affidamento sulle sue sole forze, muscoli ma anche cervello, mettendo a frutto i consigli di Eracle. La strada via terra per l’Attica è piena di insidie e di ladri assassini. Ci vogliono forza, destrezza, acume, occorre comportarsi in modo spietato, come fanno gli dei e dimostrarsi aggressivi, crudeli: la fama di eroe si conquista con l’atteggiamento, non solo con le imprese. E lui ne compie di mirabolanti: uccide l’enorme scrofa feroce Crommiona, liquida briganti sanguinari, Perifete, Sinide, Damaste, Scirone e altri mostri.
La notorietà del giovane amico di Eracle attira l’attenzione del re Egeo. Teseo dovrà misurarsi con Minosse, il sovrano di Creta che pretende un tributo orribile dai cittadini di Atene sconfitta. Incontra tante donne, molte belle, alcune irresistibili, dalla sua parte e anche contro.
Andrea Frediani è nato nel 1963 a Roma, dove vive e lavora tuttora. Fin da bambino ha manifestato una spiccata predilezione per la storia. Dalla lettura della storia di Roma di Montanelli, a otto anni, è nata la passione di divulgarla.
Dopo il liceo classico, ha scritto per riviste di spettacolo e giovani: musica e cinema, anche fumetti e racconti. Si è dedicato anche al modellismo, con diorami premiati in concorsi nazionali. Laureato in lettere (tesi in storia medievale), ha iniziato una lunga collaborazione con la rivista Storia e Dossier. Primo libro Gli assedi di Roma, edito nel 1997 da Newton Compton, casa editrice romana che da allora pubblica tutti i suoi titoli, di storia e narrativa storica, spesso autentici bestseller.
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