L’età fragile
- Autore: Donatella Di Pietrantonio
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2023
La scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio pubblica con Einaudi il suo nuovo romanzo dal titolo L’età fragile. L’io narrante è la fisioterapista Lucia, separata da Dario, madre di Amanda, una ragazza ventenne difficile, con la quale la madre ha un rapporto controverso. La storia si svolge nel presente, ma ricorda anche un fattaccio di cronaca avvenuto realmente molti anni prima, un doppio femminicidio, quando ancora non si chiamava così. Allora Lucia, che aveva appena vent’anni, e l’amica Doralice frequentavano il campeggio di Osvaldo e la Sceriffa, i genitori di Doralice, in un terreno di proprietà da sempre del padre di Lucia. Lì si affollavano nei mesi estivi molti turisti che esploravano i boschi e le montagne intorno al recinto del luogo di vacanza; il posto un po’ sinistro si chiama Dente del Lupo e brilla di notte “come un canino”. Un giorno mentre Lucia aveva scelto di andare al mare con gli amici, l’amica aveva preferito seguire due ospiti del campeggio, Virginia e Tania, al loro ultimo giorno di vacanza prima del rientro a casa, quando furono vittime di un’aggressione e uccise. Solo Doralice era riuscita quasi miracolosamente a sfuggire alle mani dell’assassino.
Non solo il passato: Di Pietrantonio nel romanzo parla soprattutto del presente, del rapporto della protagonista con la sua storia familiare, un padre difficile e anaffettivo, un marito amato ma presto allontanato, un’unica figlia che aveva deciso di studiare a Milano, lontana dai legami con la famiglia e la tradizione.
Proprio la figlia, dopo poco tempo di vita disordinata e inconcludente, quando l’università si era chiusa a causa della pandemia di Covid, era ritornata, pur se riluttante, a vivere in paese con la madre, ignara di quanto le fosse successo, incapace di stabilire una comunicazione con una Amanda inappetente, afasica, sporca, perennemente chiusa in camera e chiusa ad ogni rapporto con l’esterno.
“L’età fragile” dunque sono i venti anni, quelli lontani della madre, provata dalla terribile vicenda noir alla quale aveva assistito, avendo perso l’unica amica, Doralice, che dopo il coraggio dimostrato come testimone chiave al processo, era fuggita in Canada; quelli attuali della figlia, incapace di stabilire un ponte con la madre, il nonno, la terra che appartiene alla loro famiglia, la cultura dominante nel paese dominata da speculatori senza scrupoli.
La scrittrice indaga, scava, analizza la psicologia dei suoi personaggi, li accompagna, li guarda con attenzione dolente, senza mai esprimere giudizi sui loro comportamenti. Come sempre nei romanzi di Donatella Di Pietrantonio la parte più interessante è la potenza della lingua, la sua forza espressiva, la scelta di vocaboli, espressioni, metafore che spiazzano il lettore per la loro incisività. Frasi brevi, spezzate, sottintesi, allusioni:
“Dagli altri tavoli brani di conversazione, un’allegria di cucchiaini che si posano. Qui anche un mio sguardo può infastidirla. Bevo il caffè. Restituisco silenzio a silenzio.”
L’unica salvezza per la vita irrisolta della cinquantenne Lucia sembra essere la musica: insieme all’amica Rubina fa parte di un coro che si muove in Abruzzo per cantare nelle chiese, nelle feste di fine estate. Un canto catartico, quello della giovane Samira, che chiude questo bel romanzo:
“Il coro di stasera è una sorpresa, rompe il silenzio degli anni. Cade nel cielo sopra il Dente del Lupo l’ultima stella dell’estate”.
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