La Leggenda di Sigurd e Gudrun di J.R.R. Tolkien

Il sommo maestro della narrativa di genere epico - fantastico, profondo amatore dell’universo di leggende che circonda le civiltà europee in generale e quella inglese, ci ha regalato un’opera senza eguali, strettamente imparentata con "L’Edda poetica" di Snorri Sturlson, da cui prende spunto, che possiamo definire come unica vera manifestazione della poesia epica contemporanea.

"Il Nuovo Lai dei Volsunghi" non è solo la narrazione delle vicende che interessarono i discendenti di Odino, ma anche l’attenta analisi dei racconti, il più delle volte tramandati oralmente di generazione in generazione, che sono giunti a noi come unici testimoni della cultura "pagana" dei popoli scandinavi e germanici. La creazione della Terra da parte degli dèi, la prima manifestazione del male, l’insensato e famelico desiderio di vendetta, sono tutti concetti attorno ai quali si snoda l’esame di J.R.R. Tolkien.
D’altronde, chi meglio dell’autore di epopee celebri come "Il Signore degli Anelli" o "Il Silmarillion" poteva essere più idoneo per riscrivere in chiave moderna, ma mantenendo lo stampo classicheggiante, le vicende che segnarono i destini dei Volsunghi e degli altri popoli protagonisti della mitologia norrena?

Il testo, scritto in inglese antico, è stato oggetto di encomi dai massimi esperti della letteratura anglosassone e germanica, guadagnandosi un posto d’onore tra la sequela delle più belle e significanti opere ispirate al mitos. Tolkien ha saputo scrivere un poema dal senso profondo e, capace di suscitare in ogni lettore, e non solo in coloro che conoscono il mondo epico e mitologico dei secoli bui e remoti del mondo, un empito sentimentale tutt’altro che scontato e comune. “La Leggenda di Sigurd e Gudrun” è senza ombra di dubbio un’opera che non deve mancare nella collezione dei più appassionati lettori, così come le altre opere che insieme a essa compongono la smisurata produzione di J.R.R. Tolkien. Se “Il Signore degli Anelli” vi ha appassionato ed estasiato, allora non potete perdervi “La Leggenda di Sigurd e Gudrun”.