La metamorfosi
- Autore: Franz Kafka
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Straniera
Svegliarsi una mattina accorgendosi di aver avuto una metamorfosi per la quale nessuno della famiglia è più in grado di accettarti è forse uno degli incubi più inquietanti che possa capitare.
Se questo incubo poi corrisponde alla nuda realtà, allora è quasi incredibile come il protagonista, che ha subito la metamorfosi, riesca ad accettare la nuova condizione come un dato di fatto, una cosa quasi naturale, che certamente implica delle difficoltà nel quotidiano, ma che di fatto, non corrispondendo la trasformazione esteriore ad una interiore, sembra confermare che nulla sia cambiato nella natura dello stesso.
Gregor, infatti, al risveglio si accorge di quanto accaduto al suo corpo, ma i suoi primi pensieri sono come riuscire a sollevarsi dal letto per recarsi al lavoro. La sua prima preoccupazione riguarderà il ritardo mostruoso che si sta verificando rispetto all’orario in cui doveva prendere il treno. Solo successivamente si renderà conto che la trasformazione in un enorme scarafaggio comporterà il totale capovolgimento della sua esistenza, fino all’inevitabile capitolazione finale.
"La metamorfosi" è una metafora dell’alienazione umana che Franz Kafka riesce - con un linguaggio schietto e poetico al tempo stesso - ad inocularci rivelando tutta l’ineluttabilità della vita.
Gregor è un commesso viaggiatore costretto a fare un lavoro e una vita che non ama solo per necessità famigliari e per rimediare alle disfatte paterne. Un’esistenza banale, quindi, asservita alle esigenze materiali della società e priva di aspirazioni interiori. È da questa condizione che il protagonista sembra fuggire, purtroppo nel modo sbagliato, trasformandosi in un mostro che confermerà l’inaccettabilità da parte di una società ostile ad ogni diversità, ad ogni forma di ribellione.
È un racconto claustrofobico ed inquietante, che scandaglia i grandi mali di una società spietata sempre attuale, l’incomunicabilità umana e quel senso di profonda solitudine che si prova a non essere accettati dagli altri per ciò che si è.
Ci si ritrova, così, a soffrire insieme al protagonista in una totale immedesimazione, per la sua incredulità, la delusione, il dolore nel sentirsi un essere ripugnante e di conseguenza schifato dai suoi stessi famigliari, in una delle storie più surreali della letteratura universale, ma anche più significative.
Nonostante la visione pessimistica dell’autore - che ci svela le proprie inquietudini personali - uno spiraglio di speranza sembra però confermarci che qualcosa esiste in grado di annientare l’alienazione. La musica e l’arte in genere, insomma quelle qualità che appartengono esclusivamente all’animo umano, in grado di elevare gli spiriti e di produrre la comunicazione più sottile di cui ci ha dotato la natura: l’innata condivisione della creatività.
La metamorfosi
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Meraviglioso romanzo sulla crisi del soggetto e ottima recensione.