La casa dei Krull
- Autore: Georges Simenon
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2017
“La casa dei Krull” (Adelphi, 2017, titolo originale Chez Krull, traduzione di Simona Mambrini) di Georges Simenon (Liegi 1903-Losanna 1989) fu pubblicato per la prima volta in Francia da Éditions Gallimard nel 1939 e in Italia da Mondadori nel 1965 con il titolo “Casa Krull”. La casa editrice milanese riedita, accompagnato dalla bella copertina che raffigura un particolare di un dipinto di Léon Spilliaert, Casa sulla diga (1907), un romanzo del celebre autore belga che è simile a un presagio, se pensiamo a quello che sta accadendo nel mondo.
Il nuovo presidente degli USA Donald Trump appena insediato alla Casa Bianca ha firmato due decreti esecutivi “per tenere fuori dall’America i terroristi”, la clamorosa stretta anti-immigrazione ha causato nel grande Paese una valanga di proteste. Al di là dell’Atlantico, il Vecchio Continente, da troppo tempo ormai si trova di fronte al dilemma etico su come comportarsi di fronte al problema del continuo afflusso di migranti.
Georges Simenon, alla vigilia della II Guerra Mondiale, concepisce una trama tanto profetica quanto attuale. In un crescendo di tensione, una famiglia colpevole di essere straniera in terra di Francia, viene sospettata di un orrendo omicidio avvenuto vicino all’emporio che gestisce. La comunità locale anche in assenza di prove è certa che a violentare e ad assassinare Sidonie, il cui cadavere è stato ripescato nelle acque di fronte all’emporio, sia stato un componente dei Krull.
“Siamo già così malvisti!”
Allora come oggi, chi è diverso per razza, religione, sesso e lingua, viene considerato minoranza e di conseguenza un perfetto capro espiatorio se accade qualcosa di grave.
La storia dei Krull, tedeschi di origine e naturalizzati francesi è vista attraverso lo sguardo del cugino Hans, “un Krull di Germania”, che ha sì il loro stesso sangue ma è comunque diverso dai cugini per mentalità e stile di vita.
“Vediamo un po’ come sono questi Krull di Francia! Pensò alzando la testa mentre si cacciava in tasca il resto”.
L’abitazione dei Krull si trovava al margine estremo della cittadina situato nel Nord della Francia, di fronte all’emporio che era tutt’uno con la casa scorreva il canale. Ciò finora aveva rappresentato una fortuna per le sorti del negozio visto che, da sempre considerati stranieri dagli abitanti del posto, i Krull avevano come clienti le mogli dei marinai che a bordo delle chiatte percorrevano il canale.
“Hai mai visto un vicino entrare in negozio da noi? Preferiscono fare cinquecento metri in più e andare a servirsi da qualcun altro...”.
Cornélius Krull, dopo aver girato Germania e Francia come cestaio, si era stabilito in quel luogo senza una ragione particolare,
“come ci si ferma una volta giunti al termine del proprio viaggio”.
Il vecchio Cornélius invece di baciare Hans, figlio di suo fratello Wilhelm gli aveva tracciato sulla fronte una piccola croce con il pollice, “in un gesto che gli era familiare”. Benché fosse il Krull tedesco, come dicevano in casa, Hans aveva una carnagione quasi scura, un aspetto quasi meridionale, mentre i Krull francesi avevano conservato un colorito di porcellana danese. Ma
“i Krull francesi, al pari di quelli di Emden, continuavano a professare la religione protestante”.
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