Pedigree e altri romanzi
- Autore: Georges Simenon
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2021
Adelphi nella sua collana “La Nave Argo” pubblica Pedigree e altri romanzi (2021, titolo originale Pedigree et autres romans, a cura di Jacques Dubois e Denis Benoît, Introduzione, Cronologia, Nota alla presente edizione e Note ai testi tradotte da Francesco Bergamasco) di Georges Simenon (Liegi 1903-Losanna 1989). Il volume è una raccolta di dieci romanzi del celebre autore belga, pubblicata per la prima volta da Gallimard nel 2009: Le finestre di fronte (1933), I tre delitti dei miei amici (1937), Malempin (1939), La verità su Bébé Donge (1941), Pedigree (1948), Mi ricordo (1961), I complici (1956), Gli altri (1962), La camera azzurra (1964), Lettera a mia madre (1974).
La copertina del volume è un omaggio alla passione del grande e prolifico autore. Una fotografia in bianco e nero ritrae Georges Simenon nella sua tenuta di Lakeville, nel Connecticut (USA), dove l’autore ha scritto molti romanzi, attingendo alla sua svariata fantasia e immaginazione.
Scrittore belga di lingua francese Simenon è stato uno dei narratori più prolifici del XX secolo. Centinaia di romanzi e racconti, molti pubblicati sotto diversi pseudonimi, tradotti in cinquanta lingue e pubblicati in più di quaranta Paesi. Oltre ad aver scritto romanzi noir, psicologici e di guerra, Simenon è noto soprattutto per essere l’ideatore del Commissario Maigret, che ha contribuito in maniera determinante alla fama e al successo dello scrittore. Molti romanzi sono divenuti film e sceneggiati televisivi. Simenon ha scritto sempre con uno sguardo al proprio vissuto, senza mai abbandonare la finzione, grazie a una mente prodigiosa.
In questo poderoso tomo, viene offerto al lettore un ampio spaccato del percorso artistico di Simenon lungo gli anni da Gens d’en face (1933) a La chambre bleue (1964). I romanzi qui presentati appartengono alla ricerca che attraversa tutta l’opera “simenoniana”, dove si manifesta nell’animo dell’autore il bisogno di riallacciare i ponti con un passato doloroso.
È il caso di Pedigree, romanzo lungo e cardine del volume, anzi un’autobiografia romanzata che riprende Je me souviens..., in cui lo scrittore narrava per il figlio, senza ricorrere alla finzione letteraria, la propria infanzia. In Pedigree Simenon scrive come se non si trattasse di sé: il protagonista si chiama Roger Mamelin e il racconto è in terza persona.
Iniziando da Pedigree, l’intento di Simenon era quello di comporre una sorta di saga, la storia di una numerosa famiglia di umili condizioni e, attraverso di essa, la storia di una città, Liegi, che aveva visto nascere l’autore in rue Léopold 26 nei primi anni del Novecento da Henriette Brüll, una casalinga di estrazione borghese, e Désiré Simenon, un contabile. Ambizioso disegno mai realizzato.
In Lettre à ma mère, dopo anni di assenza, Georges Simenon torna a Liegi per assistere agli ultimi giorni della madre novantenne. Spettacolare il duello mai dichiarato tra una madre, che ha sempre vissuto spartanamente e quel figlio, ricco e famoso in tutto il mondo.
“Ed ecco che ora, dopo tanti anni, vecchi tutti e due, ci ritroviamo faccia a faccia in quest’ospedale, con questi personaggi di cera intorno a noi”.
Toglie il respiro la trama de Les Complices, breve racconto di un avvenimento atroce del quale sono vittime 48 bambini “angeli innocenti”, con una sola piccola superstite. Il protagonista, Joseph Lambert con la sua vita borghese è il perfetto prototipo del personaggio preferito di Simenon: una vita noiosa, piatta, sempre uguale a se stessa che nasconde un folle desiderio di libertà. Forse c’è una sola via di fuga per Joseph Lambert e il lettore avrà il privilegio di scoprirlo solo all’ultima pagina.
“Avvenne tutto il maniera brutale, istantanea”.
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