La città delle bestie
- Autore: Isabel Allende
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Feltrinelli
Il romanzo narra di un viaggio avventuroso in un contesto affascinante, magico. Il protagonista è Alex, un quindicenne arrabbiato con le ingiustizie incomprensibili della vita che ha voluto che la mamma si ammalasse, gettandolo nella confusione.
La decisione di spedirlo dalla nonna, giornalista temeraria, per accompagnarla in una spedizione in Amazzonia alla ricerca di una misteriosa Bestia sarà la svolta che segnerà il suo cambiamento.
Partito adolescente, pieno di limiti autoimposti e di una ferrea rigidità di pensiero che lo fa sembrare quasi finto, nell’esasperata condizione di bravo ragazzo, tornerà a casa uomo, pronto ad affrontare tutte le realtà della vita, anche le peggiori.
Nella scrittura di Isabel Allende si fondono gli elementi concreti e sfaccettati della prosa con il potente lirismo proprio della poesia: le descrizioni dei paesaggi naturali e delle creature che vi abitano hanno il potere di imprimersi prontamente nell’immaginazione con la forza evocativa di un quadro, in quanto la scrittrice ha la grande abilità di narrare anche solo attraverso la descrizione che, talmente accurata e palpitante, potrebbe fare da trama essa sola.
Nondimeno, le tematiche del romanzo sono importanti ed hanno come sfondo l’interesse cardine di tutta la disciplina antropologica: l’incontro con l’altro, il diverso da sé che nel libro è ruolo affidato agli indios, il popolo della Nebbia. Individui che in quanto lontani e differenti dagli uomini comuni vengono percepiti come un pericolo, una minaccia per l’uomo civilizzato. Questa antica popolazione osserva, rendendosi invisibile, il gruppo della spedizione composto, oltre che da Alex e dalla nonna, da uno studioso di antropologia, un avido imprenditore, una dottoressa, la guida del villaggio e la figlia tredicenne, Nadia. Solo i due ragazzi, Alex e Nadia, riusciranno a venire a contatto e ad essere accolti nelle logiche naturali del popolo, forse perché ancora ragazzi, privi di malizia e sete di potere. Saranno loro a provare in prima persona che spesso ciò che fa paura, in realtà non è così pericoloso, mentre dietro un’apparenza innocua può nascondersi il peggio: così anche lo scopo benefico della missione mostrerà il suo vero volto, saturo di ingordigia e voglia di sopraffare i più deboli.
Nonostante le rappresaglie e la violenza, dirette conseguenze di piani arrivisti, quello su cui alla fine ci si deve concentrare, sembra suggerirci Isabel Allende, è nella semplicità dei sentimenti autentici, la cui forza è in grado di trovare una soluzione a tutto: dopo gli incontri emozionanti, le esperienze pericolose, La città delle bestie si chiude su un elemento che è sotteso a tutto il testo, sempre presente pur senza essere nominato, discreto e mai invadente: l’amicizia.
È un romanzo adatto a tutte le età: può essere letto come una favola avventurosa, e godersi l’incantata panoramica degli scenari favolosi che propone e, al contempo, seguire Alex nel percorso della sua crescita interiore, nella conquista della maturità che prelude nuove ed importanti esperienze. Trovarsi di colpo nei profumi e nei suoni dell’Amazzonia pur essendo comodamente seduti in poltrona a leggere: questo è l’effetto della scrittura tridimensionale della Allende.
La città delle bestie
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