La mattina dopo
- Autore: Mario Calabresi
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2019
La mattina dopo (Mondadori 2019, Collana “Strade Blu”) è il nuovo libro del giornalista Mario Calabresi, direttore dei quotidiani “La Stampa” dal 2009 al 2015 e “La Repubblica” dal gennaio 2016 fino al febbraio 2019.
I primi giorni sono come una corrente a cui non si riesce a sfuggire: non fai che pensare a quello che hai perso.
Nelle prime pagine del saggio l’autore descrive benissimo quella sensazione di sottrazione, smarrimento e dolore che segue un grave lutto come la morte di un figlio, di un genitore o di un amico, la perdita di un lavoro, la fine di una storia d’amore. È nuovo tempo vuoto, da riempire di cose che valgano la pena fare.
Troppo piccolo per ricordare il giorno dell’assassinio del padre Luigi, commissario di polizia a Milano, 17 maggio 1972, quando Mario aveva solo due anni e la madre Gemma era incinta del terzo figlio della coppia, brucia ancora nell’orgoglio e nell’anima del giornalista il licenziamento dall’oggi al domani da parte degli editori del quotidiano romano “La Repubblica” avvenuto pochi mesi fa.
“Sono ancora sotto choc, è un pugno nello stomaco. Mi mandano via, senza un perché...” ha dichiarato lo scorso febbraio Calabresi. Una “mattina dopo” amara quella del giornalista, che in fondo riguarda anche ciascuno di noi. Arriva per tutti un giorno in cui si rompe l’equilibrio, quel mondo perfetto che si pensava sarebbe durato per sempre. E invece no. Ma da un’esperienza così amara, da questa orribile sensazione di vuoto, si può e si deve necessariamente uscire, magari scrivendo un libro, come ha fatto il giornalista, che ha raccolto una serie di storie di resilienza e di coraggio. Perché a volte nella vita, da un male, nasce un bene e si può trasformare un problema in una opportunità.
“Quando l’equilibrio della tua vita è sconvolto senza preavviso” è proprio in quell’istante che tutto può cambiare perché le persone si scoprono nelle difficoltà e lì si misura la loro umanità. Ed è per questo che Calabresi ha dedicato il saggio, che sta scalando le classifiche di vendita dei libri, “a quanti – madri, padri, mogli, mariti, fidanzati, fratelli, sorelle, figli e amici – si prendono cura di chi combatte per tornare alla vita. Ne ho incontrati tanti e la loro dedizione è commovente”.
“La mattina dopo” di Gemma Capra Calabresi, rimasta vedova anche del secondo marito, Tonino Milite, pittore e poeta, quella di Daniela “la garagista”, che ha perso l’uso delle gambe in seguito a un incidente stradale, la cui passione era quella del canottaggio, quella di Damiano Cantone, medico ecografista, che è sopravvissuto a un disastro aereo. C’è anche Andra Bucci, “una ragazza di 80 anni” sopravvissuta con la sorella Tatiana al campo di sterminio nazista di Auschwitz, che racconta a Mario la storia emblematica di sua madre Mira.
Il libro diventa così un viaggio, un cammino nelle memorie di chi ha superato “la mattina dopo” dentro storie di piccole eroine e piccoli eroi quotidiani che contengono la soluzione. In questo senso come appaiono vere le parole di Leonard Cohen citate nel testo da Mario Calabresi: “C’è una crepa in ogni cosa. Ed è da lì che entra la luce”.
La mattina dopo
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