La profezia di Jennifer L. Armentrout

La profezia (HarperCollins, 2019, trad. F. Campisi) è il capitolo conclusivo della Titan Series di cui è autrice Jennifer L. Armentrout. Per quanto sia difficile dire addio a personaggi che sono diventati come amici dopo questa lunga avventura, iniziata prima con la Covenant Series e proseguita con Titan, è arrivato il momento di salutarsi e di giungere a quello che si spera sia un lieto fine.

«È vero Josie. Siamo sinceri. Per Atlante, passi. Ho reagito d’istinto, senza avere idea di cosa fossi diventato. Non ero… esattamente in me, ma con Iperione? Sapevo benissimo cosa stavo facendo. Volevo vendetta. Sono abbastanza adulto per ammetterlo. E la cosa più sconvolgente di tutte? Continuo a non rimpiangere di averlo ucciso. Provo rimorso per le conseguenze delle mie azioni, ma…»

Seth e Josie si trovano innanzi a due difficoltà: da un lato c’è lo scontro finale con i Titani, dall’altro la tensione tra i Puri e i Mezzosangue che lascia una scia di morte e dolore. La forza di fronteggiare le difficoltà che si trovano lungo il cammino là da spesso quel “qualcosa” per cui valga davvero la pena mettersi in gioco e lottare. La coppia trova ben presto tale motivo, nonostante le mille domande e insicurezze che possono derivare dalla genitorialità.

Fondamentale è il tema della profezia, che diviene il titolo di questo romanzo conclusivo. Esso è rappresentato dall’amore puro, quell’amore assoluto per cui si è disposti a sacrificare anche sé stessi. Ma quale amore può essere definito tale? Esiste davvero nella realtà una scala attraverso cui misurare questo sentimento? L’amore e il dolore che si prova per la perdita di un genitore è minore di quello che si prova per la perdita del proprio compagno? Nell’avvalorare un’apparente esistenza di questo parametro, Armentrout fa storcere un po’ il naso, ma, in fondo, riconferma la presentazione di un amore di coppia estremo, anche troppo. L’autrice, che ha qualche ruzzolone con Josie, trova però riscatto con Seth e Apollo.

In quest’ultimo romanzo non mancano i colpi di scena e una costante di emozioni negative e positive che spingeranno ad amare o destare i personaggi presentati. Tutti i fili troveranno la loro conclusione, così da poter salutare, con un po’ di nostalgia, tutti i compagni di questo lungo viaggio.