La stagione delle tempeste di Andrzej Sapkowski

La guerra contro Nilfgaard sta per concludersi, ma quello è solo uno dei tanti capitoli nella Saga di Geralt di Rivia, lo strigo. Chi meglio di Ranuncolo può narrare le storie di quest’affascinante personaggio? Dona un soldo al tuo witcher, come si suol dire… Se non possiamo cantare il futuro perché non lo conosciamo ancora, tanto vale rifugiarsi nel passato, giusto?

La vita di un giovane Geralt che ancora non aveva idea di ciò che lo aspettava; le sue giornate scorrevano praticamente tutte identiche: lotte crudeli contro mostri, spettri e tutto ciò che possiede un’aura malvagia. Poi, però Geralt viene arrestato e sbattuto in un’umida cella. La maga che lo ha fatto arrestare, Lytta Neyd, decide di pagare la cauzione, donandogli di nuovo la libertà. Perché mai? Forse ha un favore da chiedergli? Prima di tutto, però, Geralt deve recuperare il proprio equipaggiamento, a qualsiasi costo e il prezzo per farlo, questa volta, potrebbe essere davvero caro.

Con La stagione delle tempeste (Editrice Nord, 2016, traduzione di Raffaella Belletti) Andrzej Sapkowski torna con il nostro strigo preferito e ci fa fare un tuffo nel passato. Il passato di Geralt, un personaggio che, ormai, vive tra noi, grazie a pagine meravigliose prima, proseguendo con i videogiochi e infine con la serie tv. Un personaggio di culto che ha ammaliato proprio tutti: forse possiede davvero poteri magici e il buon Andrzej si è limitato ad ascoltarlo, riportando fedelmente le sue parole su carta.

Un libro che sarà amato dai sostenitori di Geralt; agli altri dico: tanti di voi erano scettici, di fronte alle storie dello strigo, poi, però, hanno cambiato idea!

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