Lovers di Isabella Santacroce

Amicizia e amore, i protagonisti di “Lovers” di Isabella Santacroce sono due profondamente differenti. Il primo fa battere il cuore per la preoccupazione che non accada nulla alla persona alla quale vogliamo bene, magari mentre torna a casa in bicicletta o va in gita al lago la domenica pomeriggio. Un sentimento nobile, dolcissimo, reale. Il secondo sentimento attanaglia cuore e stomaco, ci fa mancare il respiro e accelerare i battiti, ci fa estraniare completamente dalla realtà. E, spesso, è collegato al primo.

Una stagione, un’estate, tre mesi che possono diventare tre anni, tre secoli. Una stagione e due vite che non saranno mai più le stesse, quelle di Elena e Virginia, alle prese con le difficoltà del crescere. Questa volta non basteranno due pacche sulle spalle e un paio di episodi di Dawson’s Creek per aiutarle.

Isabella Santacroce è delirante: questo potrebbe pensare chi non l’ha mai letta o non l’ha capita, fermandosi al giudizio della ragazza punk sopra le righe che vuole strafare per colpire il bersaglio. Non è così, perché quel bersaglio sarebbe sì colpito, ma rimpiazzato immediatamente con un altro, rendendo quasi vana quella fatica.
Isabella Santacroce è davvero come appare: senza veli, così dolce da sembrare amara, come un bacio alcolico che stordisce ma non ubriaca, come un abbraccio che soffoca quando riscalda. Se volete qualcosa di bello e unico, reale e irripetibile, con “Lovers” avete scelto il romanzo giusto. Non sforzatevi di amarla, lasciatevi solamente sopraffare.