Lucino che salvò la foresta
- Autore: Maria Grazia Pollino
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
Maria Grazia Pollino, già maestra delle scuole elementari, ha pubblicato il suo quinto libro Lucino che salvò la foresta (G.A.Z. Edizioni, pp. 83, 2024), illustrazioni di Jasmin Moffa.
Si tratta di un’avvincente fiaba pacifista che ha come protagonista un bambino piccolo piccolo dal passo malfermo, Lucino, ancora incapace di parlare ma in grado di comunicare telepaticamente con gli animali, le erbe, le piante i fiori, con Madama Quercia, con Leprottino, con Saverio asinello poco serio, con i gabbiani, con Madre Natura Dolcina e inoltre gnomi, con la bambina Lisetta la quale sa cucinare squisiti biscotti.
Sono tutti personaggi capaci di accendere e catturare l’immaginazione infantile. Accompagnano Lucino in un viaggio alla ricerca di Madre Natura, su incarico di Madama Quercia, in modo da poter difendere la foresta, messa in pericolo da misteriose esplosioni, sempre seguite da colonne di fumo.
Che sarà mai? È la perfida “GUERRA”, scatenata da chi mette al primo posto non la gioia di vivere e la conseguente felicità ma il potere e l’accumulo di denaro.
L’avventura è simbolicamente un viaggio iniziatico che va dall’ignoranza alla conoscenza. Il bambino piccolo piccolo, debole e fragile, per salvarsi e salvare la natura messa in pericolo non solo dalla guerra ma anche dalle città, dove “animali con quattro ruote” da dietro emanano gas puzzolente, può contare sulla solidarietà degli altri animali e sul suo cuore. Soprattutto dove saper conservare fiducia e gioia:
"L’odio e la superbia non portano felicità. Quando ami sei felice!... E tutto ti dà gioia. Ogni cosa che vedi o senti intorno a te, se la guardi con amore, ti dà gioia."
Lo insegna il gabbiano al protagonista. La fiaba ha chiari intenti pedagogici. Fondamentale è comprendere che l’amore consiste nel dare felicità, un dono prezioso, identificato con ENERGIA DI LUCE. Quest’ultima, dono di Dolcina, deve essere portata a Madama Quercia e pure a quegli uomini arcigni e seri, concentrati in piani guerreschi dentro un palazzo di pietra, chiusi in una stanza sguarnita, seduti su sedie bianche intorno a un tavolo.
Lucino, l’asinello poco serio e Madre Natura Dolcina ritrovata li interromperanno ridendo a squarcia gola.
Come non ricordare il motto di origine incerta (forse lo pronunciò Bakunin) Una risata vi seppellirà? Gli sberleffi giocosi dei bambini possono mutare di colpo le situazioni più pericolose e drammatiche.
In precedenza Lucino ha avuto un dialogo con una gallina:
«Cosa è guerra?»
«Guerra? Non so di preciso… So solo che rovina e distrugge, cose e viventi e porta tanto dolore. Madre Natura è arrabbiata e triste, tanto triste, perché alcuni dei suoi figli non la amano più, non la conoscono e curano più… non la rispettano più. Sono diventati superbi e credono di poter fare senza di lei, anzi… meglio di lei.»
In questo testo dalla tematica serissima si ride spesso; spesso incontriamo rime e filastrocche frizzanti che accompagnano il tragitto, fino al lieto fine desiderato.
Tutti gli episodi sono ricchi di simboli. Anche il nome Lucino è simbolico, è una piccola luce strabiliante e miracolosa.
Lucino che salvò la foresta
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