Nelle mani giuste di Giancarlo De Cataldo

Giancarlo De Cataldo racconta la stagione delle stragi di mafia vista dal punto di vista di chi ha organizzato tutto e di chi si è trovato a subire le imprevedibili conseguenze di pochi anni che hanno cambiato il volto della politica e dell’Italia stessa.
Tutte le pedine del gioco hanno dei segreti e sono in attesa di un cambiamento epocale: lo stato, rappresentato dal dottor Scialoja, che tiene fra le mani un grandissimo potere, rappresentato dai segreti di molti decenni di politica, ma è nello stesso tempo tanto accecato dall’amore per una donna da non rendersi conto di quale pericolo lei rappresenti.

Il parastato, i servizi deviati di Stalin Rossetti, che crede di manovrare a suo piacimento tutte le tessere del puzzle e non si accorge, spinto da un’ambizione senza confini, che ormai tutto è perduto.

Ilio Donatoni, l’industriale che, per essere all’altezza delle aspettative di famiglia e società, si trova coinvolto in affari molto più grandi di lui.
Angelino Lo Mastro, rappresentante di un nuovo corso della mafia che fa molta fatica a staccarsi da vecchi padroni e antichi metodi.
E, al di sopra di tutti i giochi di potere, Patrizia e Maya, due donne molto diverse fra loro, ma entrambe guidate dall’amore fino alle estreme conseguenze. E saranno proprio le due donne e le loro scelte a scardinare le trame lungamente tessute dagli uomini dietro le quinte.

Di Cataldo dipinge un affresco ad ampio respiro di un periodo della storia italiana che presenta ancora tantissimi lati oscuri e lo fa con la maestria del narratore, guidando il lettore nei meandri del potere, di tutto ciò che non è noto agli occhi del pubblico, ma che determina le sorti del paese, in un romanzo dal ritmo vibrante ma che lascia ampio spazio alla riflessione e che da al lettore la possibilità di gettare uno sguardo approfondito e attento sugli scenari storico- politici degli ultimi venti anni.