Paula di Isabel Allende

“Non scrivo più in modo che quando mia figlia si svegli non si trovi tanto sperduta, perché non si sveglierà più. Queste pagine non hanno un destinatario, Paula non potrà mai leggerle…”

Quale evento può essere più doloroso, per una madre, della perdita del suo amato figlio?
Nel romanzo ‘Paula’, pubblicato nel 1994, Isabel Allende racconta il drammatico viaggio attraverso i giorni della lunga agonia e della morte di sua figlia, scomparsa a soli ventotto anni a causa di una malattia rara. Il libro è una sorta di diario-autobiografia in cui le dolorose riflessioni della scrittrice, devastata dal dolore al capezzale della figlia in coma, si intrecciano al racconto della sua vita. Tra le pagine del romanzo, momenti di profonda e lucida riflessione sul senso della vita e della morte, si alternano al ricordo degli episodi che maggiormente hanno segnato l’esistenza di Isabel Allende. Dopo l’abbandono del padre, la scrittrice trascorre gli anni della sua infanzia nella casa dei nonni materni, tra la figura austera e autoritaria del nonno e quella naif della nonna: una figura spesso evocata nei momenti di maggiore sconforto, che ha avuto un forte impatto emotivo nell’animo dell’autrice e che ha ispirato opere come ‘La casa degli spiriti’.

Sullo sfondo di una narrazione profonda ed emozionante, si staglia il racconto dell’episodio che ha cambiato per sempre la vita della scrittrice cilena e la Storia del suo paese: nel 1973, il governo di Salvador Allende viene rovesciato da un golpe militare che porta al potere il generale Pinochet. L’instaurazione del feroce regime dittatoriale e la tragica morte di Salvator Allende, costringono la scrittrice, la sua famiglia e i molti intellettuali che si oppongono alla dittatura, al travagliato esilio che la terrà per molto tempo lontana dal Cile. Sono anni profondamente segnati dalla separazione dolorosa dalla terra tanto amata, ma anche da viaggi, incontri, e dalla realizzazione di quelle opere che consacrano la sua carriera di scrittrice.

Le pagine del libro diventano la porta dei ricordi, il punto di contatto in cui il presente e il passato si incontrano, si confondono e si allontanano di nuovo; le parole, scritte dapprima con una forte carica di speranza per la guarigione della figlia, diventano l’ancora a cui questa madre si aggrappa saldamente quando la speranza lascia il posto alla consapevolezza e all’impotenza di fronte al destino ineluttabile dell’amata Paula. La storia di una donna coraggiosa e fiera, di una vita degna di essere raccontata in queste pagine vibranti e commoventi, attraverso le quali il lettore riesce quasi a percepire la forza del legame invisibile che unisce madre e figlia e le accompagna fino al momento straziante dell’addio.