Poesie di Emily Dickinson lette da Giovanna Mezzogiorno
- Autore: Emily Dickinson
- Genere: Audiolibri
- Categoria: Poesia
- Anno di pubblicazione: 2013
- POESIE DI EMILY DICKINSON LETTE DA GIOVANNA MEZZOGIORNO
- Emons Ed. 2013
- Audiolibro. CD Audio formato MP3
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“Cuore, lo scorderemo! Tu e io – stanotte! Tu puoi scordare il calore che dava – io scorderò la luce! Quando avrai fatto, dimmelo ti prego che io possa all’istante cominciare! Svelto! perché mentre tu indugi, mi ricordo di lui!”.
La voce intensa e magnetica di Giovanna Mezzogiorno inaugura la collana Poesia di Emons: audiolibri donano luce e ancor più spessore al quotidiano esercizio poetico di una grande personalità, di un cuore solitario e di una mente eccelsa. L’audiolibro contiene Centoquattro poesie (Einaudi 2011), tradotte e curate da Silvia Bre per la collezione di poesia della casa editrice torinese, che attraversano il percorso poetico di Emily Dickinson, dagli esordi alla maturità, ponendo l’accento su tutti i temi cari alla sua sensibilità.
“Curandomi di non togliere e, soprattutto, di non aggiungere nulla, ho cercato di aderire minuziosamente a ognuna delle grandi parole dai molteplici significati che incarnano l’intenso dialogo da lei intrattenuto con l’Altro”,
così precisa la traduttrice nella nota introduttiva al volume di poesie.
“Che cosa devo fare? – guaisce tanto – questo piccolo segugio dentro il cuore – tutta la notte e il giorno – abbaia e scatta – però – non se ne vuole andare. Lo slegheresti – se tu fossi in me –smetterebbe di piagnucolare se da te lo mandassi – anche all’istante?”.
Emily Dickinson, nata il 10 dicembre 1830 ad Amherst nella contea di Hampshire nel Massachusetts (USA) e scomparsa nello stesso luogo il 15 maggio 1886, considerata uno dei maggiori lirici del XIX Secolo, fece coincidere la sua esistenza con la sua produzione letteraria. Nel corso della sua vita scrisse 1775 poesie ma ne pubblicò appena sette e solo dopo la sua morte cominciarono ad essere pubblicati gli inediti che furono poi raccolti in un’edizione complessiva nel 1955. Auto isolatasi dal mondo nella casa paterna (poche ma selezionate amicizie) la Dickinson spesso di bianco vestita per simboleggiare la purezza, decise di immergersi nello studio dei suoi autori preferiti (William Shakespeare, John Keats, Elizabeth Barrett, Robert Browning, Emily Bronte) nella contemplazione della natura (aiutata in questo dal paesaggio selvaggio e dolce del New Hamsphire), nella meditazione dei grandi temi biblici e nella scrittura.
“Invidio i mari che lui attraversa – invidio i raggi delle ruote della carrozza che lo portano in giro – invidio le curve colline che osservano il suo viaggio. Tutti possono vedere facilmente quel che, invece – ah cielo, a me è assolutamente vietato”.
A un’esistenza non vissuta corrispose quindi una grande e sublime vita interiore che portò la poetessa a scrivere versi che ancora oggi possiedono il potere di stupire e incantare. Un esilio volontario (la Dickinson trascorse gli anni della sua vita nella sua stanza) che non le impedì di volgere il suo sguardo verso le battaglie e i temi dibattuti dalla società americana mentre infuriava la Guerra di Secessione.
“Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi non avrò vissuto invano. Se allevierò il dolore di una vita o guarirò una pena – o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido non avrò vissuto invano”.
I temi dominanti della sua poesia furono la morte (ne era ossessionata), la natura e l’amore (Emily s’innamorò di un pastore protestante ma il loro rimase un amore platonico). Nei suoi lucidi versi traspare il contrasto tra il puritanesimo tradizionale del New England e un moderno esistenzialismo.
Una lirica moderna, antesignana ed anticipatrice che Giovanna Mezzogiorno, ottima interprete e anti diva del nostro cinema, con il suo caratteristico timbro di voce rende ancora più viva e reale. Le poesie prendono suono, immagine e colore in una lettura attenta ed emozionante, perché come scrisse la stessa Dickinson in una lettera “l’abisso non ha biografi”. Leggere ascoltando è un modo diverso di entrare nella mente di un autore grazie anche alla disponibilità e alla professionalità di attori famosi come la Mezzogiorno, perfetta narratrice dell’anima di Emily Dickinson.
“Come se il mare si dovesse aprire mostrando un altro mare – e quello – un altro – e i tre non fossero che annuncio – di epoche di mari – non raggiunti da rive – mari che sono rive di se stessi – l’eternità – è così”.
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