Scoppi urla risate di Lawrence Ferlinghetti

Cosa dire, quando si recensisce un’opera di Lawrence Ferlinghetti? Quali parole usare, che lui non abbia già usato? Cosa dire per emozionarvi quando lui ci riesce con una facilità che ha dell’incredibile? Certo, potrei ricopiare un paio di sue poesie, giusto per utilizzare un po’ di spazio e giungere alla fine di questa recensione senza danni, ma non servirebbe a nulla, vi farei soltanto perdere tempo prezioso che potreste invece impiegare a leggere questo libro.

Scoppi urla risate (Edizioni SUR, 2019, traduzione di Damiano Abeni), ovvero alcune delle sensazioni che percepiremo nella testa e nel cuore mentre leggeremo queste (purtroppo) poche pagine ricche di poesia, di emozioni, di sentimenti. Sensazioni che ci giungeranno nella lingua di Dante ma anche in quella dell’autore, per chi vuole respirare a pieni polmoni la sua arte.

Lawrence Ferlinghetti non ha certo bisogno delle mie parole, la sua penna è nota in tutto il mondo e, giorno dopo giorno, fa breccia nel cuore delle persone. Una penna geniale che scrive di sentimenti che lotteranno fra loro per emergere e portarci in un viaggio infinito verso l’oltre. Parole scelte con cura o gettate a caso sulla pagina bianca da un cuore che aveva davvero qualcosa da dire e, per fortuna, l’ha fatto senza pregiudizi e senza superbia. Per questo queste pagine sono da amare. Da chi ama la poesia, certamente, ma anche da chi cerca delle sensazioni che non trovava da tempo o che, magari, non ha mai conosciuto.