Se non dovessi tornare
- Autore: Enrico Camanni
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2023
È il 1966 e l’estate pare essersi dimenticata delle Alpi. Piove. Sempre. Se non dovessi tornare, edito da Mondadori nella collana “Strade blu”, inizia con un clima stranamente familiare in questi giorni di estate 2023 che tarda ad arrivare. In una manciata di paragrafi il lettore si ritrova immerso nelle atmosfere di montagna. E
È subito Chamonix, voglia di scalare. Ma non è per raccontare una semplice avventura che Enrico Camanni ci conduce ai piedi del Monte Bianco, tra turisti e scalatori. L’autore è sulle tracce di un alpinista: il californiano Gary Hemming.
Gary è alto, ossuto e duro. Tende al biondo senza esserlo davvero. Seduttore naturale, paralizza le sue vittime con il sorriso beffardo e gli occhi da lago di montagna.
Proprio come nella foto di copertina del libro.
Come i marinai, Hemming ha una donna in ogni città. Come i girovaghi, non ha una casa. Come gli artisti, molti amici e nessun vero amico.
Ha viaggiato ovunque, scalato di tutto. Ma è anche l’uomo che ha introdotto una tecnica di arrampicata innovativa e una filosofia di rispetto della montagna, allora nuova, oggi attualissima. E che sente forte la responsabilità di intervenire nelle operazioni di soccorso che, ne è fermamente convinto, riguardano tutti, non solo le guide alpine o i gendarmi.
Perché potresti esserci tu lassù, ad aver bisogno che qualcuno venga a soccorrerti.
Una filosofia, la sua, che sa di premonizione.
A Chamonix ha l’occasione che aspettava. Viene a sapere che due scalatori tedeschi sono rimasti bloccati sul Petit Dru, la parete più dura del Monte Bianco complicata dal meteo proibitivo. I soccorsi temporeggiano. Le speranze diminuiscono di ora in ora.
La verità è che a Gary piacciono le sfide, e di quella del Dru adora il disegno trasgressivo, i tempi stretti, il cattivo tempo, tutto. Con un colpo solo può recitare i due ruoli che lo fanno sentire presentabile: il ribelle e il missionario.
Il 23 agosto 1966 guida lo storico salvataggio. In cinque sfidano la parete e riescono nell’impresa impossibile che li trasporta nella leggenda con la voglia di notorietà soddisfatta, gli articoli su Paris Match, l’ammirazione. Per Hemming è l’inizio della rovina.
Camanni racconta con rispetto, capitolo dopo capitolo, gli ultimi anni di un personaggio complesso, un uomo bello e triste che ha lasciato un segno nel secolo breve: dalla notorietà improvvisa al suo esito devastante. E la narrazione, anche nei titoli dei singoli capitoli, prende metaforicamente la forma dell’ascesa e della discesa. È altrettanto vertiginosa e pericolosa. Fino alla morte, a 35 anni, sulle rive del Jenny Lake.
A me interessava l’uomo, dice l’autore, più che l’alpinista, e volevo raccontare esattamente gli ultimi tre anni, quelli meno noti, o addirittura ignoti, perché ero affascinato dal passaggio dalla fama all’autodistruzione.
Enrico Camanni sa di cosa parla. È alpinista e giornalista: padroneggia una prosa veloce, diretta, perfetta per la montagna. Di Hemming scrive per la prima volta nel 1983 sulla Rivista della Montagna. Quell’uomo inquieto e a suo modo geniale lo affascina. Continua a leggere di lui, raccoglie informazioni, lascia passare il tempo. Trent’anni dopo decide di regalare la sua storia al mondo, portandola fuori dallo spazio elitario degli scalatori e degli amanti delle alte vie.
Per Giallo Mondadori ha pubblicato Una coperta di neve (2020) e La discesa infinita (2021). La storia di Gary Hemming ha ispirato anche un podcast in quattro puntate prodotto da Mondadori Studios.
Se non dovessi tornare. La vita bruciata di Gary Hemming, alpinista fragile
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