Sonetti di William Shakespeare letti da Stefano Accorsi
- Autore: William Shakespeare
- Genere: Audiolibri
- Anno di pubblicazione: 2014
“Paragonarti ad un giorno d’estate? Tu sei più incantevole e più lieve: a Maggio, i venti, gemme delicate frustano, e l’estate è troppo breve”.
La voce calma ma ferma di Stefano Accorsi percorre i 154 Sonetti di William Shakespeare (1564 – 1616) poeta e drammaturgo considerato il più importante scrittore di lingua inglese.
“A volte sguardo troppo caldo ha il cielo e spesso offusca la faccia dorata, e su ogni bellezza scende un velo, dal caso, o da natura, consumata”.
L’audiolibro è il secondo titolo della collana Poesia e si basa sulla splendida traduzione dei Sonetti (titolo originale del volume Sonnets) di Roberto Piumini (Edizioni Bompiani 2014) che “tenta di proporre qualcosa della struggente sapienzalità di Shakespeare, qualcuno di quei suoi momenti in cui visione, riflessione, passione e gioco fanno una vampa sola” come precisa nell’Introduzione lo scrittore e poeta. Quasi sicuramente il bardo aveva iniziato a comporre i suoi sonetti, nei quali “risalta la formidabile soggettività” alla fine del XVI Secolo. Infatti la prima testimonianza si trova nella raccolta poetica The Passionate Pilgrim (1599) che ha una prima versione dei sonetti 138 e 144. Pubblicato per la prima volta nel 1609 a Londra dall’editore Thomas Thorpe e da lui vantato come “never before imprinted”, il canzoniere contiene la famosa dedica “capolavoro di ambiguità e reticenza su cui si sono scervellate generazioni di interpreti”. I primi 126 sonetti sono rivolti al fair youth che potrebbe essere identificato in Henry Wriothesley, Earl of Southampton o in William Herbert, conte di Pembroke: “in ogni caso un giovane di grandi prerogative, cultura, grazia e potere”. I restanti 28 sonetti del canzoniere sono tutti per una fantomatica dark lady, certamente una dama seducente, ammaliatrice, dall’anima nera.
“Ma la tua estate sempre resterà, le tue bellezze tu non perderai, ombre di Morte in sé non ti avrà, perché in versi eterni crescerai. Finché aria o luce al mondo sia finita, i miei versi ti daranno vita”.
Roberto Piumini, autore di fiabe, romanzi, poesie e testi per canzoni, tv, radio e cinema, in una lingua che rispetta la regolarità metrica e formale ci restituisce per intero nel volume con testo inglese a fronte, l’intensità della poesia del bardo.
”Shall I compare three to a summer’s day?”.
Stefano Accorsi, attore e produttore, con la sua valente interpretazione rende più evidente quell’immortalità dell’anima che Shakespeare voleva trasmettere nelle sue opere poetiche, immortalità che solo la poesia può conferire.
“Io non farò ai costanti impedimento di matrimonio: amore non è amore se muta quando scopre mutamento, rimpicciolendo se l’altro è minore. Amore è un faro per sempre fissato, guarda tempeste senza che si scuota, stella di rotta al vascello sbandato, potenza misteriosa anche se nota. Il Tempo non l’inganna, pur colpendo le guance rosa con la falce tonda: non muta in breve ora, resistendo accanto alla voragine più fonda. E se questo è un errore, ed è provato, mai io scrissi e mai nessuno ha amato”.
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